Sciura Maria a Milano, panzerotti di Manfredonia e pasticciotti salentini
Ha una denominazione milanesissima, ma raccontano una storia tutta pugliese i locali Sciuria Maria dedicati al Panzerotto di Massafra. La storia della felice emigrazione della famiglia Miraglia cinquant’anni fa, con la capostipite signora Maria che riceveva complimenti quando preparava agli amici i panzerotti alla maniera del suo paese di origine in provincia di Taranto, tanto da spingerla a farne un’attività di ristorazione con due locali a Milano, uno in viale Monza 256 e l’altro in via Cenisio 36.
L’ambizione è di offrire un panzerotto diverso in una città che ha recepito molto bene questa pietanza già da decenni.
La peculiarità risiede nell’impasto, ricetta esclusiva della famiglia con tanto di ingrediente segreto.
La pasta risulta infatti di notevole fragranza e grande leggerezza, senza traccia di unto, merito di una perfetta frittura fatta al momento ma anche dell’assenza nell’impasto sia di olio che di strutto.
Per la farcitura, i gestori garantiscono che le materie prime provengono dai migliori produttori: le più “regionali” sono la ricotta forte, la stracciatella pugliese e le cime di rapa, ma in carta ci sono una dozzina di opzioni con ogni tipo di golosità.
Qui si deve bere l’appagante Birra Raffo che dal 1919 è “la birra dei tarantini” (perfino sponsor della loro squadra di calcio) e lo è rimasta anche quando la produzione è stata spostata dalla città e l’azienda assorbita da una multinazionale.
Imperdibili i Pasticciotti salentini di pasta frolla, come quello eccezionale farcito alla crema pasticcera.
Se siete gourmet curiosi, sappiate che nella sede di Cenisio l’addetto al servizio sopporta “al massimo due o tre domande”, dopo di che oppone un brusco rifiuto: peccato, non potere approfondire una storia così affascinante… Ma soprattutto dispiace avere ricevuto una reazione così scontrosa al nostro sincero interesse verso l’attività del locale: solitamente i ristoratori di cuore hanno grande piacere nel raccontarsi e sono felici di dare tutte le spiegazioni possibili sul loro lavoro quotidiano, ma da Sciuria Maria di Cenisio non è così.
Se non c’è stato l’appagamento intellettuale e umano, almeno è rimasto il piacere per il palato, per fortuna.
Info: http://sciuramariapanzerotti.com/