‘Nramia di Matteo Ravera Chion, la classicità dell’Erbaluce di Caluso
L’Erbaluce di Caluso è un vitigno bianco tipico del Canavese, passato nel corso del tempo da vino da taglio a vino passito, prima di essere protagonista di una crescita qualitativa pari all’incremento della sua considerazione come vino fermo secco sempre più apprezzato.
Un percorso virtuoso che si deve anche a produttori illuminati come Matteo Ravera Chion, un giovane colto che conosce perfettamente ogni aspetto della vinificazione ma anche le peculiarità storiche e pedoclimatiche del territorio canavese. Una consapevolezza che lo ha portato a rispettare per il suo Erbaluce di Caluso la forma classica di tale perla enoica piemontese.
Il nome stesso del suo Erbaluce, ‘Nramià, è attinto dalla semantica ancestrale, perché significa ramato, “quella sfumatura di colore, tra il rosa ed il giallo, tra il rosso e l’arancione dei grappoli dell’erbaluce in piena maturazione”, ma anche come “le goccioline azzurrine del solfato che screzia i grappoli”.
Una personalizzazione così forte da indurre il sui distributore, Proposta Vini, a inserirlo nella linea Interpretazioni, marchio che “segnala sperimentazioni e intuizioni di alcuni produttori in vigna e in cantina anche attraverso il recupero di pratiche tradizionali”, raggruppando vini “prodotti con tecniche indirizzate a un sempre maggior equilibrio tra il lavoro dell’uomo e la natura”.
L’uva a sua volta “proviene da vigneti storici ed in posizione vocata situati nel comune di Palazzo Canavese sulle pendici della Serra di Ivrea, coltivati secondo metodi naturali”, sottolineando che “l’azienda ha intrapreso il percorso di certificazione biologica”.
Si presenta con un interessante bouquet floreale in cui si avvertono note di roccia ipogea, mentre al palato un’ottima acidità introduce sentori di pesche nettarine e papaya, insieme a una suadente sfumatura balsamica ed echi minerali. Sorso mediamente materico, beva intensa.
E’ lo stesso Matteo Ravera Chion a parlarci di questo suo vino, nel video che segue.