L’Aula di documentazione territoriale “Verì” a Rocca San Giovanni (Ch)
L’interesse storico per i trabocchi e il loro studio scientifico è partito da Rocca San Giovanni in provincia di Chieti, dove intorno alla macchina da pesca di Punta Tufano e al suo recupero attivo sono fiorite iniziative culturali preziosissime che narrano un pezzo dell’identità del Paese: summa della razionalizzazione di tale rinnovata attenzione è l’Aula di Documentazione Territoriale Ettore e Rocco Verì, autentico polo di studi e divulgazione.
E’ attiva dal 2017, “costruita interamente in legno, a poca distanza dal trabocco” di contrada Vallevò, di cui arricchisce la proposta turistica.
All’interno sono “esposti documenti ed elaborati tematici, con particolare spazio alla proiezione di documentari illustrativi della Costa dei Trabocchi”.
Qui si svolgono incontri, iniziative didattiche, manifestazioni.
Se l’ambiente è spartano…
… ricco è invece il corredo di informazioni, racconti e suggestioni che scaturiscono da pannelli appesi alla parete, talmente ben redatti che si ha la sensazione di trovarsi in una struttura parlante.
Con testi sintetici e intellegibili si possono così conoscere perle di antropologia, come la figura che caratterizzare quest’area adriatica, quella del pescatore-contadino, due attività riunite in un unico soggetto per meglio fronteggiare la lotta per la sopravvivenza, sfruttando al meglio i doni del territorio, dal mare pescoso alle colline coltivate.
Dei pescatori si sottolinea la forte devozione religiosa, da cui sono scaturite processioni molto sentite, feste e fiaccolate a nuoto.
Del territorio si spiegano alcune singolarità, come la produzione di agrumi in piccole piantagioni, tra cui una cultivar locale di arance, limoni, mandarini, cedro e il cetrangolo.
Ma si parla anche di riserve naturali con le loro meraviglie faunistiche e paesaggistiche…
… così come si approfondisce il frutto dell’ingegno dell’Uomo concretizzato in un’antica linea ferroviaria nata addirittura nel 1863, fino al transito del Peninsular Express Londra-Brindisi-Bombay che portava in India, passando per il dramma dell’emigrazione.
Citazione d’obbligo per Gabriele D’Annunzio, il poeta innamoratissimo di queste zone, tanto da diventarne cantore e quindi sponsor ante-litteram…
… per arrivare all’incredibile storia della balena che il 16 agosto del 1960 si incagliò tra questi scogli, dando alla zona il nome con cui è nota, Punta della Balena.
Un evento di grande impatto popolare che vide protagonisti due pescatori su una piccola imbarcazione, immortalati nelle cronache dell’epoca.
Ma ci sono anche narrazioni drammatiche come quella della guerre mondiali, con il loro carico di morte e distruzione che non ha risparmiato nemmeno quest’area.
Presente pure qualche reperto che rappresentano le caratteristiche etnologiche del territorio legate in egual misura, alla pesca e all’agricoltura.
A capo del progetto, quel Rinaldo Verì già anima e motore del Trabocco di Punta Tufano (http://www.storienogastronomiche.it/trabocco-punta-tufano-testimonianza-della-dignita-dellabruzzo/).
Info: https://www.traboccopuntatufano.eu/turismo/