Antica Focacceria San Francesco: a Milano non è la stessa cosa…
E tre. Tanti sono diventati i locali dell’Antica Focacceria San Francesco a Milano. Un’invasione di gastronomia parlermitana che a qualcuno ricorda quello della cucina pugliese trent’anni fa. Quasi un omaggio alla proprietà, visto che il locale nato nel 1834 nel capoluogo siciliano è oggi una catena in mano al gruppo Feltrinelli.
In questa nuova natura societaria risiedono le contraddizioni della Focacceria: tanta è la magia delle stanze palermitane in cui mangiarono da Garibaldi a Pirandello passando per Nuvolari e Giovanni Falcone, quanto è asettico l’ambiente delle sedi meneghine. Una freddezza che si riversa sul gusto: chi ha provato le pietanze nella sede originaria, quasi sempre rimane deluso dal confronto con quelle omologhe realizzate nel locale gemello di via San Paolo 15 a Milano, lamentando la sensazione di una catena di montaggio alimentare a ridotta umanità.
Tuttavia Palermo non è dietro l’angolo, quindi la Focacceria rimane un bignami delle potenzialità di una gastronomia meravigliosa. Per i neofiti, d’obbligo l’approccio con gli schiticchi, piattini misti in cui assaggiare panelle (frittelle di farina di ceci), cazzilli di patate, pani ca’ meusa (milza) schietta o maritata (col formaggio). Percorso in cui includere lo sfinciuni, versione autoctona della pizza resa prelibata da cipolla, acciughe e caciocavallo.
Dai menu, oltre i convenzionali anelletti al forno e sardi a beccaficu, la scoperta è un antico piatto delle Madonie di cui Palermo si è appropriata a suon di aneddoti, il Caciocavallo all’Argentiera, con il formaggio reso pazzescamente buono dalla cottura con l’aceto. Per i dolci invece vale attendere per provare la semplice ma goduriosa cuccìa, grano bollito immerso nella ricotta che a Palermo simboleggia la ricorrenza di Santa Lucia il 13 dicembre.
Info: www.anticafocacceria.it