Con Candidaterra torna il vino di Ventotene, isola dalla grande storia
Piccola isola, grande storia: su una superficie di appena 1,54 km² sono passati navigatori del neolitico, antichi Romani, monaci medievali e Borboni, prima di divenire nota colonia penale, quindi luogo di confino sotto il fascismo, fino a vedere siglato sul proprio suolo il manifesto che influenzerà la creazione dell’Unione Europea.
Tutti eventi che ne hanno alimentato il mito, cui oggi si aggiunge la rinascita di un altro pezzo di storia, la produzione di vino, un tempo importante e rinomata in questa magnifica porzione galleggiante del Lazio che rientra nella provincia di Latina.
Merito dei fratelli Luigi ed Ercolino Sportiello che nel 2013 realizzano il sogno di creare l’azienda vinicola Candidaterra, scelta comprensibilmente ritenuta da loro stessi “alquanto difficile e controcorrente in quanto abbiamo deciso di ancorare il nostro lavoro su di una piccola isola di nome Ventotene, la quale purtroppo è gravemente ammalata di esodo e di abbandono da parte delle giovani generazioni”.
Prezioso quindi il sostegno di loro padre, Modesto, con il quale dissodano un piccolo appezzamento di terreno abbandonato e vi piantano le prime viti, con la missione di fare rinascere “quella produzione vitivinicola di Ventotene che, sin dall’epoca dell’Impero Romano, fu apprezzata quale rara eccellenza”, grazie a un pregiato terreno vulcanico, buona esposizione al sole, aria salmastra, clima adeguato, tutte “caratteristiche irripetibili, capaci di produrre un vino unico al mondo”, malgrado le ridotte dimensioni dell’isola, con una lunghezza di 2,7 Km., non consentano grandi produzioni.
Importante il contributo dell’enologo Vincenzo Mercurio che ha voluto partecipare “ponendo a nostra disposizione tutta la sua preziosa esperienza e conoscenza della materia, rendendoci, in meno di un decennio, esperti viticoltori e capaci vinificatori”.
Per la vitivinicoltura qui tutto andava bene fino agli anni ’60, quando il vino artigianale prodotto in quantità limitata sull’isola “era apprezzato e ricercato dai migliori e più informati intenditori”, ma con l’avvento del turismo e le difficoltà di coltivazione e di produzione i contadini sono stati spinti “a dedicarsi ad altre, più redditizie e meno pesanti attività, decretando così la fine della tradizione e la scomparsa del vino di Ventotene”.
Una tradizione tornata a nuovo splendore con un vino prodotto dagli Sportiello, il Pandataria, dall’antico nome di Ventotene.
E’ un assemblaggio di uve Falanghina, Fiano e Greco.
Si presenta con un magnifico colore giallo ocra e profumi di composta di frutta a polpa bianca con echi di idrocarburo. In bocca è elegantissimo e delicato, mentre sviluppa originali sensazioni di maracujà, litchi e kiwi. Sorso accompagnato da una gradevole sapidità, finale erbaceo con tocco amaricante che rende intrigante la beva.
Questo vino è stato inserito dall’illuminato distributore Proposta Vini nell’ammirevole progetto Vini delle Isole Minori del Mediterraneo che si propone di tutelare e valorizzare produzioni insulari di elevato valore culturale. Come questa che sta crescendo in numeri ma soprattutto in rispetto e considerazione da parte dell’ambiente enoico.
Di questa stimolante realtà ci parla Luigi Sportiello, davanti alla nostra telecamera, nel video che segue.
Info: http://www.propostavini.com/ricerca-prodotti/?q=candidaterra