Starbucks, a Malpensa ci si aspettava molto di meglio
Dagli americani non ti aspetti certamente grande qualità del cibo, ma la loro famigerata perfetta organizzazione sì: invece nello Starbucks presente all’interno dell’area delle partenze del Terminal 1 di Malpensa oltre a un prevedibile basso livello gastronomico ci è toccato riscontrare anche difetti nel servizio che invece ci hanno sorpresi negativamente.
Nel corso delle semplici ordinazioni di quattro colazioni, è accaduto di tutto: prodotti confusi uno con l’altro, errori nella quantità di bevande effettivamente erogate, sciatteria nel rapporto col cliente che deve provvedere da solo a procurarsi elementi essenziali come cucchiaini e zucchero, ritardi e dimenticanze nella consegna degli ordini.
Risultato, ci siamo dovuti alzare almeno quattro volte, a causa delle ripetute mancanze degli addetti al banco, malgrado fosse mattina presto e in quel momento ci fossero pochissimi altri clienti nel locale: pertanto non si possono imputare alla confusione le discrasie riscontrate, bensì si tratta proprio di un problema di formazione del personale e di strutturazione del lavoro.
Ancora più dolenti le note sul piano dei sapori.
I Donut erano secchi e privi di qualsiasi fragranza: passi la sensazione non gradevole di un prodotto industriale, ma giungere a trasmettere l’impressione di un alimento plastificato è troppo.
Deludenti anche i cornetti, per quanto almeno più agilmente ingeribili rispetto ai donut.
Ci siamo poi fidati del pubblicizzatissimo Blonde Roast, definito “dolcemente ricco” e che promette un sensibile aroma di vaniglia, ma alla prova non abbiamo notato alcun evidente sentore speciale, giusto un caffè leggermente aromatizzato e nulla più.
Insomma, quel “buongiorno” promesso dai pannelli luminosi, non c’è stato.
Qui non c’entra la contrapposizione di culture del caffè e tutti gli altri temi scatenati dall’arrivo di Starbucks in Italia nella prima sede di Milano: qualunque sia il sistema di provenienza, certe accortezze essenziali vanno garantite.
Basterebbe adottare la medesima cura applicata nella scelta degli arredi, veramente di grande gusto, con pregevole utilizzo del legno in tonalità cromatica rilassante e sapiente regia dell’illuminazione che gioca mirabilmente con i chiaroscuri, con un’impostazione quasi cinematografica…
… oltre alla cura maniacale dei dettagli, dal tetto fino alle comode sedute.
Un contesto che meriterebbe pari eccellenza nel servizio e nella qualità organolettica del cibo.
Info: http://www.starbucks.it/