Al Museo Conte di Verona, l’epopea dell’Antica Tipografia Artistica
Un vibrante monito sul valore fondante della Parola che la civiltà odierna rischia di perdere: il Museo Conte di Verona mette in risalto la nobiltà della scrittura e quindi del Pensiero, in tutto il loro peso, culturale ma anche tipografico, con quei caratteri metallici che assumevano i connotati di una sentenza, poiché fissavano a stampa concetti ritenuti meritevoli di pubblicazione, nelle ere in cui la divulgazione bisognava meritarla con il pregio intellettuale e non era prosaicamente a disposizione di chiunque, anche della moltitudine che oggi non ha invece niente da dire.
E’ quindi non soltanto istruttiva una visita al Museo Conte, ma anche altamente formativa, perché sottolinea l’importanza del Tempo, quello necessario a creare un’opera ma anche a stamparla, si tratti di narrativa o di un disegno, di una poesia o un’elegante réclame d’altri tempi, tutte esternazioni che richiedevano talento, competenza, ispirazione, sensibilità, oggi ben contrapposte alla superficialità con cui tutti pretendono di esternare e pubblicare vagiti insignificanti.
Sebbene si ascriva alla tipologia dei piccoli musei, il Conte è in realtà un grande avamposto di cultura e civiltà, nella sua azione di tutela della memoria dell’epopea dell’Antica Tipografia Artistica Arche Scaligere, coltivata ancora nella sede di via Santa Maria in Chiavica 3 a Verona, sotto l’accorata gestione di Rossana Conte che ha assunto la missione di tutelare queste vestigia di un’attività materiale elevata a sublimazione intellettuale. Anche perché la storia della tipografia si intreccia con quella della sua famiglia, dato che nel 1933 essa venne rilevata dal nonno Giuseppe Conte, per proseguire la tradizione di una dinastia di tipografi trevigiana attiva per sette generazioni, fin dal ’700, nell’area nordorientale dell’Italia.
Sarà l’ultima famiglia a gestire la produzione della struttura fondata nel 1750, fino a quel 2006 in cui Rossana la musealizza, trasformandola in attività culturale anche attraverso un’apposita associazione.
L’allestimento inizia già sulla strada, con l’insegna storica in bella evidenza e delle teche ricche di materiali da leggere, utilissimi da approfondire prima di immergersi nella visita…
… oltre a offrire lampi della bellezza esposta all’interno, ricca di declinazioni artistiche di rara raffinatezza.
Un museo dove il tempo non appare cristallizzato ma ancora in fieri, perché i macchinari esposti non sono meri reperti inutilizzabili, bensì dispositivi ancora perfettamente funzionanti, tanto da essere messi in attività per dimostrazioni a favore degli osservatori, oltre a potere entrare in produzione in qualsiasi momento.
Infatti il museo organizza laboratori con la partecipazione di artigiani ancora in grado di manovrare le macchine.
Scorrono sotto lo sguardo ammirato dei visitatori prodigi meccanici che rivelano quali vette possa raggiungere la mente umana associata alla manualità esperta, con la guida di Rossana che permette di comprendere funzioni e modalità di utilizzo, rivelando gioielli di logica che associano capacità analitiche razionali all’intuizione della fantasia.
Si avverte nelle vene l’emozione di trovarsi in una bottega storica dove si è dipanata tanta perizia tecnica e creativa allo stesso tempo, mentre raggela il sangue sapere che tanta eccellenza sia stata soppiantata da computer e stampanti.
Ma la vacua modernità non ha intaccato per niente il fascino dei manufatti esposti, così, oltre a splendidi caratteri lignei…
… si lasciano ammirare anche litografie, carta in cotone, pergamene, dipinti marmorizzati, origami, fotoincisioni…
… splendide acqueforti…
… pop-up dalla grazia ammaliante…
… timbri anche molto rari…
… dipinti a olio straordinariamente vividi.
Un autentico mondo antico che è obbligatorio conoscere se si vuole davvero comprendere il presente, nella speranza che operatori culturali del valore di Rossana Conte possano ricevere il doveroso sostegno anche degli enti pubblici, perché questo museo riguarda l’intera collettività ed è un servizio prezioso alla nostra coscienza.
Info: http://www.tipoarche.it/