Museo naturalistico della Foresta Umbra, Ambiente e Uomo nel Gargano
Un autentico ecomuseo, tipologia di cui è stato tra i pionieri in Italia, la cui acuta impostazione non affronta soltanto gli aspetti della Natura del posto ma anche gli effetti virtuosi della sua antropizzazione: per questo il Museo naturalistico della Foresta Umbra consente sia di andare in profondità nella conoscenza della zona di appartenenza che di allargarne la visione di insieme, creando un interessantissimo ritratto di un territorio affascinante e complesso come il Gargano.
Si trova entro i confini del comune di Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, ospitato dal Centro visite delle riserve naturali dello Stato, curate dal Reparto dei Carabinieri Biodiversità di Foresta Umbra, diviso in parti al chiuso e all’aperto.
La serietà della sua impostazione è riconosciuta anche dal Ministero per i beni e le attività culturali, sul cui sito se ne precisa la collocazione in quella Foresta Umbra ritenuta “il cuore verde del Parco Nazionale del Gargano: estesa per oltre 10000 ettari, è caratterizzata da una flora impressionante tanto che in molti punti, anche di giorno, non batte il sole (da cui Umbra)”, composta prevalentemente “alle quote inferiori, da pinete che diventano boschi a prevalenza di Cerro, Roverella e Leccio”, mentre a quelle superiori da faggete.
L’Ente parco nazionale del Gargano (https://www.parcogargano.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=616&idArea=17308&idCat=17842&ID=18087&TipoElemento=pagina) spiega invece che “il Museo Naturalistico è costituito da tre sezioni al chiuso ed una sezione all’aperto”.
Al chiuso vi sono: “una sezione sulla flora garganica” e sulle specie nobili del Parco Nazionale del Gargano…
… nella quale “è situato un interessantissimo plastico piano – altimetrico del Gargano”.
Una sezione sull’archeologia “con esposti numerosi manufatti litici risalenti al paleolitico e neolitico ritrovati sul Gargano”, tra cui “le ricostruzioni di attrezzi in selce come asce, picconi e raschiatoi preistorici”.
Infine una sezione sulla fauna con “circa duecento animali (mammiferi ed uccelli) imbalsamati che vivono o sostano durante le loro migrazioni nelle zone umide del Parco Nazionale del Gargano”.
La sezione all’aperto ha invece un afflato quasi esperienziale, intenta a descrivere l’attività dei boscaioli e dei carbonai del Gargano attraverso ricostruzioni molto realistiche.
Per farlo è stato ricreato un Villaggio di carbonai e taglialegna con vari punti di interesse concentrati nello spazio e collegati da un percorso dai chiari intenti didattici, delimitato da cordoni che creano un tragitto induttivo…
… con il contributo di pannelli che danno una sorta di titolo esplicativo alla porzione espositiva…
… o che arrivano a fornire anche qualche informazione in più all’osservatore.
Se a distanza colpiscono le dimensioni a grandezza naturale degli ambienti…
… e la cura architettonica di grande valore filologico con cui sono stati realizzati…
… all’interno delle strutture invece emozionano i dettagli, i quali raccontano condizioni di vita dure in un contesto scarno e spartano…
… a contrassegnare un’esistenza condotta sul filo della lotta per la sopravvivenza, usando al massimo l’ingegno umano.
In questo modo “si può visitare la casa del boscaiolo ed osservare gli utensili di uso quotidiano, una carbonaia e gli attrezzi e le tecniche di lavoro utilizzati dai carbonai e boscaioli per esercitare le loro attività”…
… così come “nello stesso spazio è possibile osservare elementi della ferrovia Decauville che sino agli inizi del secolo attraversava la foresta per il trasporto dei tronchi e la vendita del legname”.
Il luogo si presta maggiormente per le visite guidate e i laboratori didattici, ma anche l’esperienza in solitario è imperdibile, perché induce a riflessioni interiori sul nostro rapporto con ciò che ci circonda, spingendo a interrogarci sul valore del lavoro, della fatica, della lotta contro le difficoltà quotidiane…
… e a riflettere sul nostro senso del rispetto dell’ambiente che ci accoglie e delle risorse che la Natura ci ha messo a disposizione, mettendo in luce la saggezza di chi ci ha preceduto nell’usare sì le ricchezze ecologiche, ma anche nel preservarle in quanto vitali.
La parte al chiuso comprende anche un bookshop con interessanti volumi affiancati da gadget fatti con gusto e soprattutto da cartine preziose e utile materiale divulgativo.
Nel video che segue abbiamo raccolto le suggestioni visive del tempo trascorso nelle varie sezioni del museo.