Piz a Milano, pizzeria rigorosa di grande successo popolare
Piz, ormai celeberrima e affollatissima pizzeria di via Torino 34 a Milano, è la dimostrazione che anche (e soprattutto) il massimo rigore dell’impostazione di un locale può determinarne il successo, in questo caso clamoroso, a giudicare dalle lunghissime file costantemente davanti all’ingresso, con i clienti in attesa coccolati dai camerieri che escono in continuazione per offrire un po’ di pizza calda e un bicchierino di prosecco a chi sta aspettando.
Anche tale aspetto spiega perché Piz sia sempre ai primi posti tra le pizzerie più votate su TripAdvisor sulle oltre mille di Milano, a lungo al numero uno, anche se i gestori su tale aspetto si sono schermiti con un cartello autoironico sulla vetrina.
Il rigore consiste nel proporre soltanto tre pizze, fisse, con ricette scarne e rigorose dai pochi ingredienti ma di estrema qualità, trattandosi di materie prime tracciabili, tutte DOP o Presidi Slow Food.
Per tutte l’impasto è il medesimo, leggerissimo, ben lievitato e alveolato, cotto alla perfezione, spumoso e fragrante.
Da manuale “Una bella Margherita” con pomodoro pelato di San Marzano Dop, bocconcini di fiordilatte fresco del caseificio Malù di Martina Franca (Ta) e spolverata di Parmigiano Dop: a esaltarsi è l’ottimo olio extravergine di oliva della calabrese Librandi, da cultivar presidiate sempre da Slow Food.
Ieratica e perfino coraggiosa la “Delicata Bianca Special” dove ai citati fiordilatte, olio EVO e spolverata di parmigiano, si aggiungono semi di papavero e filini di erba cipollina, scatenando inaudita ghiottoneria.
Radicalmente ancestrale la fantastica “Una gustosa Marinara” che su una base di pomodoro, olio EVO e parmigiano, stende aglio schiacciato a pezzi grossi e origano selvatico, quest’ultimo calabrese come l’autore, il giovane maestro pizzaiolo Pasquale Pometto, nuovo astro dell’arte bianca.
Porta il suo cognome il Birrino artigianale che si fa realizzare dal birrificio Karma di Alife (Ce), speziato dal contributo di cannella e bucce d’arancia.
Si chiama Pometto anche l’amaro del locale, nella media, mentre sono denominati Piz gli eccellenti liquori creati ad hoc dalla Distilnatura di Somma Vesuviana (Na), tra cui quello imperdibile alla mandorla.
Non uscite senza aver provato il buonissimo tiramisù della casa servito in vasetto.
Personale disponibilissimo anche nei momenti di massima confusione.
La serietà del progetto è testimoniata anche dalla grandissima cura dell’arredo, autentico concept ispirato alla pop art di matrice più fumettistica…
… con un dichiarato omaggio all’artista Keith Haring e ai suoi omini radianti intenti a portare innesti di ipercromatica favola metropolitana nella freddezza urbana delle grandi città.
Una sensibilità che spiega l’empatia che il locale riesce ad esprimere: vi si passa tempo piacevole, immersi nel calore umano, gustando cibo autentico, tutti elementi preziosi, rari da trovare tutti insieme nel capoluogo lombardo.
Info pagina Facebook: PIZ Milano