Il Refoscone, ritorna l’anima contadina dell’autoctono friulano
Quante anime ha il Refosco? Tante. Quante sono le zone che lo hanno accolto e fatto proprio nei secoli. Dal Refosco di Faedis al refosco d’Istria, passando per il refosco nostrano e altri ancora.
All’appello mancava uno dei più affascinanti e antichi, della cui presenza in Friuli esistono annotazioni certe fin dal ’700, denominato, con lemma tipicamente contadino, Refoscone.
Era in uso tanti anni fa, ma il suo carattere difficile aveva indotto i coltivatori ad abbandonarlo progressivamente. E’ infatti un vitigno ribelle che va domato, capace però di trasferire tutta la sua energia nel vino che se ne ricava.
Era coltivato già dai fondatori dell’azienda Forchir che lo vinificavano alla perfezione. Quando la nuova proprietà è subentrata negli anni ’80, ha voluto recuperare questa memoria contadina, lavorando alla sua rinascita con il vivaista dell’azienda. L’impresa è riuscita, generando un vino sublime che lascia senza fiato, per gusto e fascino.
Gianfranco Bianchini, oggi alla guida della Forchir, ha fatto per noi un avvincente excursus in tutte le declinazioni del Refosco.
Info: www.forchir.it