Da Bolzicco, oltre cinquant’anni di vini tradizionali friulani
Le terre di confine ispirano concretezza e umiltà agli uomini che le popolano e le coltivano: ne è una conferma la piccola realtà famigliare dell’azienda agricola Bolzicco Fausta che con grande senso della propria missione agricola racchiudere la propria filosofia in una frase semplice ma illuminante come “cerchiamo di fare il meglio che possiamo, con quello che abbiamo, nel posto dove ci troviamo”.
Il posto in cui si trova la cantina è il “comune di Cormòns ai piedi del monte Quarin, tra le zone DOC Collio e Isonzo, terra di confine a due passi dalla Brda (Collio Sloveno)”, con antica vocazione vitivinicola.
Vocazione alimentata da terreni perfetti per accogliere la vite, essendo costituiti in parte “da marne ed arenarie stratificate di origine eocenica chiamate ponca” e nell’altro caso da quella porzione della provincia di Gorizia “attraversata dal fiume Isonzo la cui caratteristica è di essere molto calcareo”.
A ciò si aggiungano temperatura ottimale e azione termoregolatrice congiunta di mare e montagne “che frenano la penetrazione dei venti da nord”: è così che diventano oro puro i 7 ettari vitati dell’azienda che da oltre cinquant’anni produce “vini autoctoni e internazionali nel rispetto delle tradizioni che si tramandano da generazioni”.
Il patrimonio botanico conta su vigneti storici che risalgono fino al 1949, curati a dovere “per garantire la longevità”, adottando la filosofia delle basse rese “per esaltare le caratteristiche naturali di ogni vitigno”.
Sono del 2017 “le prime bottiglie di Friulano, Ribolla Gialla e Malvasia, vini bianchi storici autoctoni, unici per profumi, struttura e sapidità oltre a freschezza e mineralità”, cui si affiancano il Sauvignon, il Verduzzo passito (Brezan), il Merlot e il Collio Bianco (Vigne da Mont).
Dalla cantina ci tengono a sottolineare che rispetta i ritmi lenti dei vini e la loro peculiarità, un lungo percorso di maturazione necessario “per esaltare al meglio le loro caratteristiche”.
Abbiamo individuato la pietra angolare di questa produzione nella Ribolla Gialla in purezza che ai profumi fruttati fa seguire in bocca un approccio sapido e una mineralità intensa, sviluppando pesca, papaya e un tocco erbaceo di asperula, dando vita a un vino goloso e seducente.
La sorpresa è affidata al Mulin Gnôf, una Malvasia con la complessità estrema di un bouquet che trascina verso l’alta pasticceria, brillando per originalità anche al palato con sentori di avocado, olivello spinoso, kumquat (mandarino cinese), accesi dal tocco piccante dello zenzero.
Sul versante dolce esce dagli schemi invece il Brezan, a partire dall’impiego di un’uva particolare come il Verduzzo Friulano appassito per trenta giorni che gli regala un magnifico colore oro da pittura duecentesca, mentre il naso è irretito da un bell’impatto balsamico che richiama perfino l’incenso, suggerendo alla papille gustative le pere sotto spirito, la papaya, l’uva passa australiana e la pompia candita.
L’affascinante mondo dei bianchi di Bolzicco si completa con referenze di olimpica classicità identitaria, a partire da un Friulano 2018 che gioca mirabilmente con note amaricanti e agrumate in un intreccio che avvince la beva, mentre il Sauvignon non smentisce i descrittori dall’impronta verde che richiama linfa e suggestioni ipogeee, fino al Collio bianco Vigne da Mont che sintetizza le istanze sensoriali di Friulano e Ribolla Gialla restituendole in forma equilibrata dominata da freschezza golosa tra accenni di frutta secca e creme dolciarie.
Una realtà che abbiamo voluto approfondire con Michele Tomba, nel video qui sotto.
Info pagina Facebook: Bolzicco Vini
Distribuzione: http://www.