L’accessibilità a Matera, un progetto per renderla vivibile per tutti
Da quando è esplosa la fama di Matera e di conseguenza la sua capacità di attrazione, si è posto il problema dell’accessibilità nella zona dei Sassi, con abitazioni e vie di collegamento in buona parte scolpite della pietra che rendono esteticamente meravigliosa la località ma anche difficoltosa da vivere per chi è portatore di disabilità.
Per questo è nato negli anni scorsi MateraMare, “progetto sull’accessibilità e la fruibilità turistica della regione Basilicata collegata alla città di Matera” che “si pone in un’ottica di identificazione, mappatura ed elaborazione di dati” in relazione al tema dell’accessibilità del noto centro lucano e al suo ideale ruolo di collegamento tra i due mari della regione, lo Ionio e il Tirreno.
A stimolare questa nobilissima iniziativa è stato “un lavoro di ricerca presentato da C-FARA e finanziato dalla regione Basilicata nell’ambito del progetto Itinerari Interregionali di turismo per tutti, concordato tra 13 Regioni italiane e co-finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo”.
Lo scopo è “suggerire percorsi attraversabili anche da persone con disabilità e migliorarne la disponibilità dal punto di vista logistico, architettonico, tecnologico, gestionale e informazionale, con la convinzione che una città, un territorio più inclusivo, è un luogo più attraente per chi viene da fuori e più vivibile per chi vive la città da dentro”.
Il progetto si articola in “una piattaforma web sviluppata come uno strumento per analizzare l’accessibilità rapportata ad uno specifico territorio”, strumenti cartacei di viaggio con informazioni chiare e leggibili, ma anche raccolta “delle esperienze da punti di vista singolari”.
Un progetto di evidente grande valore sociale, ma anche economico, poiché consente di aprire nuovi mercati per il turismo, quello accessibile che “coinvolge un numero di persone in crescita perché la disabilità è legata all’aumento dell’età media”, sempre tenendo conto che “una città più accessibile per persone con disabilità legata al movimento e alla capacità di leggere lo spazio è più vivibile per tutti”.
Un esempio di questo tipo di sensibilità lo abbiamo riscontrato proprio a Matera durante il soggiorno nella struttura Fra i Sassi Residence (https://www.fraisassiresidence.com/it/), dove ci ha colpiti la presenza di una mappa tattile in Braille di tutti i suoi spazi, al fine di consentire ai non vedenti di potersi orientare da soli.
Qui il tema dell’accessibilità è talmente sentito da occupare un’intera sezione sul sito del residence, in cui si spiega che è stato “intrapreso da qualche anno un percorso di ricerca lavorando sull’accessibilità turistica della nostra struttura”, al fine di “offrire un’esperienza di viaggio interessante anche a persone con disabilità fisiche e sensoriali”.
Per questo la struttura è stata arricchita “con percorsi tattilo-olfattivi che caratterizzano il terrazzo, le differenziazioni di pavimenti per l’orientamento al buio hanno impreziosito le suite; i sistemi per la sicurezza delle persone sorde sono una sicurezza per tutti; le mappe tattili mostrano la particolare architettura della struttura e tutti possono sentire che a Matera ci sono luoghi dove si può vedere ad occhi chiusi”.
Parole firmate dall’architetto Cristina Amenta che non è soltanto la titolare della struttura ma anche componente proprio della citata C-FARA.
Sul tema abbiamo allora voluto intervistare il padre Domenico Amenta, anch’egli impegnato nella gestione del Residence Fra i Sassi e in possesso di medesima sensibilità sull’argomento dell’accessibilità: lo possiamo ascoltare nel video che segue.
Info: https://www.materamare.it/About
http://c-fara.com/progetti/materamare-1-0/