La musica ancestrale delle Launeddas del Sinis, antico strumento sardo
Basta una loro nota per trasportarti immediatamente in un’atmosfera ancestrale in cui ti sembra di ravvisare tutta la storia atavica di quell’immenso e unico continente culturale che è la Sardegna: sono le Launeddas, strumento a fiato di origine preistorica in grado di produrre melodie polifoniche, legato al mondo bucolico mediterraneo, come farebbero supporre ritrovamenti archeologici in quest’area di dispositivi musicali omologhi.
L’Enciclopedia Treccani ipotizza che il loro nome possa provenire dal termine latino monaulos che indicava il flauto semplice, definendole “strumento musicale a fiato, di uso popolare in Sardegna fin da tempi antichissimi, costituito di tre canne di giunco (con imboccature ad ancia semplice battente), di cui due, più corte ma di lunghezza leggermente diversa tra loro e con quattro fori ciascuna, per la melodia, e una, notevolmente più lunga e senza fori (detta tumbu), per la nota continua d’accompagnamento; la canna melodica più lunga è legata rigidamente al tumbu (così da poter essere sostenute entrambe con una mano, la sinistra), l’altra è libera” (http://www.treccani.it/vocabolario/launeddas/).
Sono diverse le cosiddette scuole di Launeddas dislocate in varie zone della Sardegna: tra queste “una posizione speciale occupa quella del Sinis che ha il suo epicentro nel paese di Cabras”, si legge nella pagina Facebook dell’Associazione Musicale Culturale Launeddas del Sinis, nata “nel maggio del 2016, grazie alla volontà e alla lungimiranza del Maestro Stefano Pinna, uno dei più importanti suonatori dell’isola” come ribadisce il comune che la ospita.
Scopo della struttura è ridare il giusto valore alle Launeddas del Sinis e a tutto il repertorio musicale che le riguarda. Per questo “l’Associazione è costituita da persone con la passione per le Launeddas, guidati dal Maestro Stefano Pinna, che con la sua esperienza li guida in questo meraviglioso percorso di rivalorizzazione e di promozione di questo antichissimo strumento, che accompagna i nostri riti religiosi e i nostri balli”.
Launeddas del Sinis, presieduta da Salvatore Cau, è così prestigiosa anche sul piano socio-culturale da avere meritato uno spazio sul sito ufficiale del comune di Cabras, in cui si sottolinea “la consapevolezza di salvare, per tramandare nel tempo alle nuove generazioni l’uso di questo atavico strumento, realizzato con semplici canne che producono un suono tanto affascinante, quanto armonioso”, sottolineando che l’associazione “si prefigge lo scopo di studiare, recuperare e arricchire per tramandarle ai posteri le suonate tipiche del repertorio, che appartengono all’antico patrimonio musicale sardo del Sinis”.
Il repertorio melodico del gruppo comprende “Su ballu antigu crabarissu, Su passu ‘e dusu, Sa missa, Su Passu’e cantai e Sa processioni”, una parte dei punti di forza che caratterizzano questa associazione “composta da una ventina di suonatori provenienti da Cabras, Oristano e paesi limitrofi”.
L’attività si traduce in numerosissime partecipazioni “alle processioni delle feste religiose più importanti della Sardegna, a raduni regionali, a concerti di beneficienza, a concerti e rassegne musicali, ad incontri di musica itinerante e a raduni regionali; tutte esperienze che hanno arricchito e impreziosito il bagaglio esperienziale dell’associazione che da sempre si adopera per la riscoperta del patrimonio identitario della nostra isola”.
Durante il nostro reportage a Cabras abbiamo documentato un’esibizione con le Launeddas del gruppo degli associati: ve la proponiamo nel video sottostante.
Info pagina Facebook: Ass.Musicale Culturale Launeddas del Sinis