I vini trentini di Graziano Fontana, il carattere del territorio di Faedo
Famiglia, terra, viticoltura, generazioni, indipendenza, Trentino: sono le parole chiave che fissano l’impegno di Graziano Fontana nel produrre vini che esprimano in pieno il potenziale del proprio territorio, collocato sulla collina di Feado, pochi chilometri al nord di Trento e al contempo al confine con la provincia di Bolzano, versante sinistro del fiume Adige.
La fierezza delle affermazioni di Graziano Fontana affondano le radici in quell’anno 1989 in cui, “in contrasto con le politiche delle cantine sociali adottate in quegli anni, decide di smettere il conferimento delle sue uve e di diventare vignaiolo indipendente”, consolidando “un team dai caratteri diversi ma complementari che rende la nostra una realtà dal carattere familiare”, assumendo e confermando l’impegno “nella produzione di vini nel rispetto dell’ambiente e nella tutela del territorio che ci circonda”.
Così oggi a Walter si affiancano Andrea e Giulia nella cura di una realtà che ruota intorno ai terreni aziendali di Faedo “tra 300 e 700 m di altitudine con una gestione per il 50% a guyot e 50% a pergola tradizionale trentina”.
Il segreto della qualità è lavorare dieci ettari di vigneto ma vinificarne in privato soltanto quattro, al fine di selezionare gli appezzamenti migliori, con la massima attenzione per la tutela della biodiversità da ottenere lavorando la terra “con rispetto e attenzione per preservare la naturale inclinazione dei suoli”.
Ci sono da valorizzare terreni che “derivano dalla disgregazione di una roccia la cui genesi risale a centinaia di milioni di anni fa: questi suoli sono profondi e fertili, caratterizzati da una notevole dotazione minerale”, mentre “il clima continentale-alpino offre escursioni termiche marcate fra giorno e notte che conferiscono ai vini struttura, marcata e definita, l’evidente sapidità e lunghezza e la longevità”.
In cantina l’intento dichiarato è di operare una trasformazione “rispettosa delle caratteristiche uniche conferite dal suolo di ogni vigneto”.
Una cantina “moderna e ben attrezzata”, in cui “grazie all’utilizzo di Azoto e CO2 che evitano il contatto tra mosti e ossigeno riusciamo a ridurre al minimo l’aggiunta di solforosa nei vini”.
L’azienda spiega che la linea bianchi è composta da quattro varietà in purezza, tutte sottoposte ad affinamento in tini di acciaio.
Lo Chardonnay ha un bouquet floreale di suadente freschezza, mentre al palato si rivela intensamente minerale ed esprime ananas, pera e limone, in un sorso che ben bilancia acidità e sapidità.
Il Gewürztraminer ha intenso profumo di mela verde e gelsomino, esprimendo in bocca pera, albicocca, yuzu e tè verde. Sapido, ha una beva irresistibile. Vino di rara gradevolezza.
Il Sauvignon all’olfatto offre erbe e fiori di campo, al gusto note di asperula, bergamotto e litchi. Minerale, elegante, goloso.
Il Müller Thurgau è un trionfo di sfumature, tanto al naso che al palato, intrecciando sensazioni agrumate, frutta matura a polpa bianca e sensazioni esotiche.
I vini rossi partono dal Lagrein, varietà autoctona dal bouquet di amarena sotto spirito e dai sentori di pepe, cioccolato, visciola, gelso nero, liquirizia, fino a un tocco balsamico nel finale. Spesso, amabile, appagante.
Il Pinot Nero è un vanto di Graziano, accreditato tra i pionieri a Faedo per la sua coltivazione e vinificazione, dato che i suoi impianti a pergola risalgono alla metà degli anni ’70. Dopo dodici mesi in barrique di rovere francese propone al naso un roseto, mentre in bocca si sviluppano fragola (con una certa intensità), cioccolato bianco, ribes rosso e corbezzolo. Corpo snello, beva piena e appagante, manifesta chiaramente il proprio nerbo alcolico reso suadente da una buona acidità.
A riassumerci questo progetto di vita e di vino è Giulia Fontana, nel video che segue.
Info pagina Facebook: Azienda Agricola Fontana Graziano
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/fontana-graziano