Cosa mangiavano gli antichi Romani durante gli spettacoli al Colosseo?
Dentro il gigantesco luogo comune del monumento più visitato d’Italia, ci sono piccole storie di vita quotidiana del passato tutte da scoprire.
Tra la confusione del circo assordante delle greggi di turisti al comando delle guide, scansando i seguaci della becera moda del selfie e i fan dei gladiatori, si può trovare un altro Colosseo, meno gonfio di ovvietà e capace di emozionare con una cronaca minore ancora poco conosciuta.
E’ quella narrata da un piccolo allestimento che si incontra visitando uno dei corridoi accessibili al pubblico. Un’esposizione di oggetti che testimoniano le abitudini degli spettatori che assistevano agli spettacoli nel periodo dell’antica Roma. Un vera rivoluzione copernicana dello sguardo: non più gli occhi puntati verso il centro del monumento che era teatro di imprese e grandiose esibizioni degli eroi del tempo, bensì rivolti nella direzione opposta, verso gli spalti su cui sedeva la gente normale, seppure a debita distanza da ricchi e potenti.
Questa mostra racconta così “la vita quotidiana durante gli spettacoli”, con “gli spettatori affaccendati nelle più varie attività” mentre “affollavano le gradinate”, dove, “oltre a intrattenersi con scommesse e giochi di società”, “si ristoravano con il cibo, consumato e talvolta preparato, o per lo meno riscaldato sul posto”.
Cosa mangiavano gli spettatori del Colosseo? Carne, pesce e frutta. E si beveva vino, ma con rigidi controlli ante-etilometro.
Curioso scoprire che anche a quell’epoca c’era il vizio di sfregiare i muri con insignificanti atti di esibizionismo scritto, ma almeno quelle incisioni oggi hanno un valore antropologico.
Tutto questo si evince dai reperti archeologici ritrovati nell’area dell’Anfiteatro Flavio e confluiti nell’esposizione permanente I tesori del Colosseo, manufatti che ripercorrono la storia del monumento “dall’incendio di Nerone all’inaugurazione sotto Vespasiano e Tito, fino all’epoca imperiale”.
Tra le sezioni tematiche della mostra, c’è proprio quella sulla vita quotidiana del Colosseo, “con epigrafi e graffiti originali lasciati sugli spalti dal pubblico”.
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