Da Pierfrancesco Gatto, secolari vini autoctoni del Monferrato Astigiano
Restringere i riferimenti territoriali e puntualizzarne la denominazione equivale a una zoomata ottica che mette in primo piano una determinata area, rendendola protagonista: per questo va specificato che il Monferrato in cui opera Pierfrancesco Gatto è quello astigiano, poiché questo vignaiolo piemontese serissimo e appassionato ha scelto di improntare l’intera propria produzione sui vitigni identitari del posto, a partire dal meraviglioso ma ancora misconosciuto Ruchè di Castagnole Monferrato.
E proprio a Castagnole Monferrato in provincia di Asti sorge l’azienda agricola Gatto Pierfrancesco, in questa zona “nota fin dal Medioevo per essere uno dei centri della produzione vitivinicola del Piemonte”, in cui il “territorio collinare favorisce infatti lo sviluppo delle vigne grazie ad un clima che non è mai né troppo caldo né troppo freddo”, condizioni favorevoli nella quali “ha trovato i luoghi adatti per svilupparsi il vitigno Ruchè, importato dai monaci cistercensi che provenivano dalla Borgogna”.
L’Azienda Agricola Gatto Pierfrancesco si presenta con la sua prestigiosa data di nascita individuata nei “primi anni del 1900 nella provincia di Asti, in Piemonte”, con vigneti che “si estendono tra i Comuni di Castagnole Monferrato e Montemagno”, mentre il suo distributore Proposta Vini aggiunge che già alla fine dell’800 il nonno Giacomo iniziava a vinificare le prime uve Barbera.
Si sottolinea sul sito ufficiale che si tratta di un’azienda a conduzione familiare in cui “si sono succedute tre generazioni che si sono prese cura della filiera dalla produzione di uva, fino alla vendita all’ingrosso e al dettaglio dei vini”, mentre oggi la cantina è in mano a Pierfrancesco Gatto “che vi entra ufficialmente nel 1993, decidendo fin da subito di puntare sulla qualità e sulle varietà storiche delle zone piemontesi dedicandosi in particolare alla Barbera e al Grignolino”.
Questo avviene in ventidue ettari vitati, su terreni di origine tufacea e molto sabbiosi che “ricevono il minimo degli interventi e anche in cantina il lavoro è fatto fare alla natura e alla tradizione: i vini sono così specchio fedele del terroir, reliquie di un passato lontano”.
L’azienda è concentrata sulla produzione di Ruchè, Barbera, Grignolino e Monferrato Rosso “che raccolgono e ripropongono in toto le tradizioni e i gusti dei vini piemontesi”.
Sia per passione personale di chi scrive che per valore oggettivo, spicca il Ruchè di Castagnole Monferrato, il quale, come spiega il distributore Proposta Vini, era quasi scomparso, ma è stato salvato proprio da Pierfrancesco “che ha saputo rivalutare questa varietà storica delle occasioni solenni e delle feste, importata dai monaci cistercensi in altre epoche”.
Chiamato Caresana, questo Ruchè affinamento in vasca di acciaio per 6-12 mesi e poi riposa 2 mesi in bottiglia ad una temperatura di 15°C: ne deriva un incantevole bouquet floreale e un sorso sontuoso e setoso ma innestato di intensa acidità che rende agevole la beva caratterizzata da un buon tannino, esprimendo sentori di marasca, prugna e liquirizia.
Equilibrato ed elegante, lascia il segno con un delizioso finale zuccherino.
Il Grignolino d’Asti si chiama Montalto, matura in vasca d’acciaio per sei mesi e poi riposa un mese in bottiglia, presentandosi all’olfatto con tenui sensazioni di mora selvatica.
In bocca si annuncia tannico e acido, con una nota zuccherina che emerge in un secondo momento portando con sé visciola, susina rossa, carruba e la terrosità del tè Pu-erh, fino a un finale di fragolina di bosco che chiude con un tono dolce-amaro.
Corpo esile, carattere irrequieto, è un vino che pretende attenzione e la ottiene con i suoi pregi organolettici.
Il Barbera d’Asti Robiano profuma di un sottobosco che ritroviamo al palato sotto forma di ribes rosso, mirtillo e gelso nero, cui si aggiungono spezie pepate.
Rotondo, avvolgente, caloroso, è il vino del conforto assoluto.
Per saperne di più, abbiamo intervistato Pierfrancesco Gatto: trovate qui sotto il video, in cui è imperdibile il racconto del contributo che ha dato un parroco vignaiolo del posto al recupero e al rilancio del Ruché.
Info: https://www.gattopierfrancesco.it/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/gatto-pierfrancesco