Panagia Chrissopigi, stupenda chiesa ortodossa sull’isola greca di Sifnos
E’ l’emblema dell’isola di Sifnos e una delle icone dell’arcipelago greco delle Cicladi, con quel suo candore che abbaglia a un passo dal tuffarsi in mare in cui si specchia, angolo di purezza visiva in mezzo alla virulenza frastagliata della roccia che l’accoglie: è Panagia Chrissopigi, chiesa ortodossa secolare meta di visitatori in cerca di stupore estetico e balsamo interiore.
Galleggia su una minuscola penisola pietrosa, la punta di Petalos che sporge dalla costa sud-orientale di Sifnos, nella zona di Faros, rappresentando una sorta di slancio sulle acque che ne alimenta il fascino.
L’edificio religioso è dedicato alla santa protettrice di quest’isola cicladica in cui sarebbe stato costruito nel 1650.
Ha rigorosa funzione di monastero ma è destinataria anche di storie legate alle incursioni dei pirati, rappresentando secondo la tradizione un riparo in cui trovarono protezione le donne in fuga da quella minaccia.
Sarebbe invece merito di alcuni marinai il ritrovamento dell’icona della Vergine esposto in chiesa, immagine sacra della figura religiosa alla quale qui si attribuiscono decine di miracoli.
L’avvicinamento alla struttura dà la sensazione del collo stretto di un imbuto che concentra tutta l’attenzione dell’osservatore sulla sagoma che annuncia la magnifica architettura della chiesa…
… introdotta da un ingresso ieratico incentrato sulla sovrapposizione di elementi geometrici, tra linee rette, triangoli, rettangoli, parallelepipedi e semicerchi…
… dal quale subito iniziano a fuggire via vialetti che si precipitano verso il mare ispirando passeggiate nella vertigine dell’immenso…
… sdrucciolando tra lame di roccia che squarciano la serenità dell’ordito ingegneristico che si sta calpestando…
… arrivando a offrire immancabili punti panoramici sui quali rinunciare al fiato in preda all’estasi.
L’interno risponde ai canoni della severità della confessione che rappresenta, mista come sempre a un senso ancestrale dello sfarzo incentrato sul richiamo all’oro, così come aurea è perfino la radice semantica del posto…
… con gli arredi che cingono i muri lasciando aria al centro dello spazio…
… pareti lignee che concentrano simboli rituali e messaggi visivi dell’istanza spirituale del luogo…
… dettagli da inseguire in ogni angolo, anche quello meno solito.
Il ritorno all’esterno si apre ancora con un respiro salmastro e una luce surreale che sembra brillare anche quando il cielo è coperto come nel caso della nostra visita…
… e un invito a riprendere il cammino verso altre suggestioni.
Panagia Chrissopigi chiarisce una volta per tutte come il successo popolare delle Isole Cicladi non sia fondato unicamente su spiagge da sogno e deliziosa cucina dai sapori particolari, ma anche da questo misticismo sotteso pronto a emergere in ogni angolo con una capacità di attrazione che valica gli steccati di ogni forma di fede, alimentando sana curiosità che non di rado muta in auspicabile sete di conoscenza.