Casavecchia, misterioso autoctono della Campania
“La storia di questo vitigno, ultimo protagonista solo in ordine di scoperta della rinascita vitivinicola campana, è avvolta nel mistero”, spiega subito con un incipit da thriller il sito dell’azienda Vigne Chigi di Capua (Caserta), la cui trama prosegue con ritmo da giallo storico: “pare, come raccontano vecchi contadini dell’area Pontelatone-Formicola-Castel Di Sasso e frazioni adiacenti, che il vitigno Casavecchia derivi da un ceppo solitario di grosse dimensioni trovato per caso, verso la fine dell’Ottocento, in un rudere di un’antica casa romana nelle campagne di Pontelatone, scampato alla terribile filossera di quegli anni”.
Il racconto, ambientato tra i campi del casertano, procede spiegando che il vitigno si è diffuso grazie ai contadini che se lo sono tramandato di generazione in generazione, fino a un finale aperto secondo cui “il vino Casavecchia potrebbe identificarsi, secondo qualcuno, con il famoso vino trebulano apprezzato dagli antichi romani e da Plinio, che lo considerava uno dei più buoni vini italici”.
Il titolare delle Vigne Chigi è persona colta e dotata di un gran senso dello storytelling, quindi è estremamente piacevole sentirgli raccontare l’antica leggenda e i pregi attuali di questo vitigno e del vino che se ne ricava.
Info: www.vignechigi.com