Museo Baroffio del Sacromonte di Varese, tra i più antichi in Lombardia
E’ rannicchiato sotto l’imponente mole del Santuario di S. Maria del Monte che domina il Sacro Monte di Varese, in una posizione laterale e quasi dimessa ma di estrema eleganza che quasi non ne vuole esibire la notevole importanza storica, poiché il Museo Baroffio è invece uno dei più antichi nati in Lombardia, grazie alla sua fondazione avvenuta in pieno anno 1900.
La simbiosi con il Santuario è reale e vitale, poiché è dai tesori di quest’ultimo che prende le mosse la sua collezione storico-artistica cui si uniscono “la raccolta di dipinti di Giuseppe Baroffio Dall’Aglio e una sezione d’arte del Novecento, nata con l’ultimo complessivo restauro del Museo”.
Nel museo “le luminose sale novecentesche si alternano alle suggestive antiche stanze che corrono nascoste sotto al Santuario, con resti di affreschi quattrocenteschi”, mentre immagine-simbolo del Museo è considerata “la Madonna con il Bambino di Domenico e Lanfranco da Ligurno, ai quali spetta una posizione di rilievo nell’ambito della scultura medievale lombarda”, in quanto “prima rappresentazione della Vergine sopravvissuta in questo luogo di secolare devozione mariana”.
L’esposizione è eclettica, non soltanto per la sua composita genesi ma anche per lo stile del curatore originario, quello spirito libero e multiforme di Lodovico Pogliaghi, affamato di contaminazioni stilistiche da ricomporre con spirito latino in un’eleganza primo-novecentesca tale da scaldare ogni riferimento al concetto della Wunderkammer.
In questo modo appare logico ed esteticamente coerente l’alternarsi di antichi antifonari di canto ambrosiano, vivaci miniature di volumi secolari…
… preziose ceramiche…
… tessuti “tra i più complessi e raffinati mai realizzati”…
… paramenti di inestimabile valore…
… per arrivare al patrimonio pittorico del Museo grazie a una vasta quadreria frutto di varie donazioni che comprendono dipinti dal XV al XVIII secolo insieme a “opere fiamminghe e olandesi, anche se non mancano autorevoli pittori lombardi ed emiliani, quali Camillo Procaccini, Girolamo Chignoli, Bartolomeo Schedoni, Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, Pietro Antonio Magatti, Giuseppe Antonio Petrini, Federico Faruffini”…
… per chiudere idealmente con una curiosità paleontologica, quale il cosiddetto Coccodrillo di Santa Maria del Monte, frutto di un’ostensione in chiesa di evidente valore metaforico nel rappresentare la lotta tra il bene e il male agli occhi di una comunità meno istruita di oggi: se poco si sa della sua provenienza, certa è la sua citazione in un documento del 1739.
L’esperienza di visita diventa così successione di stimoli intellettuali, viaggio nei mille modi usati dalla curiosità per accendere sinapsi.
Info: http://www.museobaroffio.it/museo.html