La stupenda spiaggia delle Due Sorelle nella Riviera del Conero, Marche
E’ la spiaggia italiana emergente nella considerazione generale degli ultimi tempi, quella che sta conquistando sempre più commenti positivi da parte degli utenti ma anche il plauso degli addetti ai lavori, in un coro di lodi che accomuna chi di recente l’ha inserita tra le dieci imperdibili in Italia e un sito Ufficiale sul Turismo Regione Marche sicuro nel definirla come “la più bella” del proprio territorio: è la Spiaggia delle Due Sorelle collocata nel Comune di Sirolo, avviluppata dall’elegante vegetazione del Parco Regionale del Monte Conero che si tuffa nell’Adriatico centrale.
Un nome visivamente onomatopeico, dovuto all’interpretazione antropomorfa di due candidi monoliti declinati al femminile, le cui similitudini geo-morfologiche hanno condotto ad apparentarli come sorelle, quando in realtà sono tutt’altro che gemelle se sottoposte a un’attenta e sensata osservazione ravvicinata.
I due suggestivi spunti di roccia si proiettano fuori dall’acqua puntuti e frastagliati, sagomati in mille sfaccettature dal tempo in concorso con gli agenti atmosferici che hanno trovato tenera resistenza nella natura orografica dei materiali di cui sono composti.
Come in un’ormai consolidata consuetudine del turismo recente, ad alimentare il mito di questa spiaggia che qualcuno potrebbe definire quasi caraibica risiede nella sua difficoltà d’accesso, poiché essa è raggiungibile soltanto dal mare: una circostanza che in realtà vale soltanto nei periodi non estivi, perché invece con la bella stagione viene attivato un servizio di traghetti che riversa interrottamente una quantità inaudita di persone sul poco spazio della battigia, compromettendone ovviamente il fascino.
Per godere della sua bellezza allora meglio un passaggio in barca fuori stagione di massa, per farsi rapire lo sguardo dalle ispide geometricità delle scaglie calcaree adornanti una lingua di spiaggia che appare più congruamente destinata alla rispettosa ammirazione a distanza invece della fruizione selvaggia di massa.