Basilica del Sacro Monte di Varallo (VC), devozione come bene culturale
Una monumentale concentrazione di spiritualità associata alla bellezza, al centro di una delle più vibranti espressioni artistiche della fede che esistano: è la Basilica del Sacro Monte di Varallo in provincia di Vercelli, “voluta nel 1614, sotto gli auspici del vescovo di Novara, Venerabile Carlo Bascape” e finanziata “dal nobile cavaliere pavese Agostino Beccaria e dalle offerte dei pellegrini”, per essere poi realizzata “su disegni di Bartolomeo Ravelli e di Giovanni d’Enrico (1614)” e terminata nel 1713.
Anticipata da un delizioso chiostro cinto discretamente da fiori…
… si apre su un piazzale di rara grazia in cui il pregio estetico si rivela sempre in sottrazione…
… dove anche i colonnati annunciano sprazzi di incanto con i loro lievi e raffinati decori…
… fino a restituire il senso di un abbraccio da parte della struttura che sembra avere la funzione di preparare la sensibilità del visitatore all’approccio con la Basilica…
… che avviene attraverso i fregi esterni in cui i cromatismi delle raffigurazioni si stagliano potenti dal candore della facciata.
L’interno “a una sola navata, ornata di lesene di ordine composito, con luce scendente dall’alto” si mostra subito in tutta la sua imponenza svettante sui tanti fregi dorati.
Sollevando lo sguardo si entra a contatto con la decorazione della navata opera di Francesco Leva (1714) mentre “le figure in chiaroscuro dell’archivolto sono di Carlo Penna (1714), pulpiti sono di Giovanni Longhetti da Morondo (sec. XIX); la bussola di Carlo Francione (1932-34); la cantoria di Giovanni Groppi da Cravaghana (Sec. XIX); i quadri della Via Crucis di Emilio Contini (sec. XX)”…
… mentre dal punto di vista scultoreo sono presenti 142 statue “rappresentanti Angeli, Profeti e Patriarchi, tutti rivolti verso la Madonna Assunta in cielo”, dovute all’arte “di Dionigi Bussola (Sec XVII), di G. B. Volpini (1671) e di Gaudenzio Scelti (sec. XVII).
Tuttavia la parte più sorprendente è quella dedicata agli ex voto, concentrati in uno spazio della struttura…
… in cui si trovano numerosi di questi tributi al generoso intervento del Divino nelle più gravi e disperate difficoltà quotidiane…
… eventi miracolistici rappresentati in piccoli quadri dallo stile quasi sempre naif che riproducono tranche de vie in guisa di fotogrammi della disgrazia occorsa…
… ricordando così tanti incidenti stradali…
… e quelli sul lavoro…
… per sancire la grazia ricevuta e quindi la felice conclusione dell’infausto evento con l’indicazione dell’anno in cui è accaduto, la quale sottolinea come si tratti di un costume secolare che commuove ancora oggi.
Un’esperienza che lascia il segno, non meno del magnifico contesto complessivo del Sacro Monte.
Info: https://www.sacromontedivarallo.org/wp/course/01_labasilica/