I cartapestai di Lecce, eredi di un’antica arte povera decorativa identitaria
Chi ha avuto il grande piacere di passeggiare per le vie del centro di Lecce ne conosce bene l’attività, poiché le loro botteghe sono tra le più visitate della capitale del Salento, essendo i cartapestai ancora un fondamentale elemento dell’identità del posto, con la loro attività secolare sempre apprezzata senza alcuna flessione.
L’attività di creare queste eteree meraviglie scultoree sarebbe documentata fin dal ’600, nata dalla possibilità di imitare con materie prime povere i materiali pregiati e quindi costosi di cui solitamente sono composte le grandi opere d’arte, soprattutto il marmo.
Impresa che riesce perfettamente, grazie all’immensa capacità manuale dei cartapestai di riprodurre alla perfezione volumi e movimenti materici delle statue più preziose e celebrate.
Tutto nasce dalla capacità di lavorare basi povere come paglia e stracci, da consolidare con il gesso e l’intervento della colla.
La spinta commerciale invece è arrivata dalla richiesta di prodotti riferiti al culto religioso, da statue monumentali ospitate perfino nel Duomo di Lecce a inserti decorativi delle chiese stesse, passando per oggetti di devozione ai souvenir per i tanti turisti della città…
… ma vanno forte anche i personaggi del presepe…
… le bambole, anche con la sola testa…
… i simboli apotropaici…
… e quelli di ispirazione carnascialesca o popolare.
Molti dei negozi del settore ospitano pure la bottega in cui vengono create le opere e può capitare di trovarvi qualche artigiano al lavoro.
Artigiani spesso molto gelosi della propria cifra stilistica, tanto da vietare di scattare foto dentro i loro esercizi commerciali, a volte anche trattando in malo modo il povero avventore che vive ovviamente come un’assurdità la presuntuosa protezione brutale di un inesistente copyright.
Per questo qualcuno deve specificare con dei cartelli che invece i visitatori sono i benvenuti senza alcun limite.
Anche questo aumenta curiosità verso i cartapestai, antico vessillo del saper fare italiano.