Implicito, il vino quotidiano piemontese dei Vigneti Massa nato per il lockdown
Tra le tante qualità che hanno fatto di Walter Massa uno dei vignaioli di maggiore culto in Italia ci sono la vivacità intellettuale e la sua natura di combattente, peculiarità tali da rendere il suo lavoro agricolo mai scontato bensì rigoglioso di istanze politiche e culturali, tese alla tutela del lavoro in campagna e alla valorizzazione delle identità territoriali, in un continuo assemblaggio di richiami alla saggezza ancestrale e moniti etici per una moralizzazione del mondo vinicolo, tutto in parallelo con la produzione di vini favolosi capaci di rilanciare sotto ogni aspetto il suo luogo d’azione, il tortonese, nella provincia di Alessandria in Piemonte, come da noi già raccontato in precedenza (https://www.storienogastronomiche.it/vigneti-massa-piemonte-lidentificazione-del-vino-col-suo-territorio/).
I suoi Vigneti Massa sono riconosciuti come una delle vette della produzione vitivinicola in Italia (e non soltanto), protagonisti di un radicale cambiamento del settore come ricorda il distributore Proposta Vini: “Walter dal 1987 ha ripreso a vinificare in purezza il Timorasso, mantenendo non solo una continuità colturale ma contribuendo a creare una vera e propria rivoluzione culturale”.
E’ così che oggi “le Derthona Hills sono nel gotha dell’enologia italiana, e in maniera sistematica Derthona si sta inserendo sulle carte vino dei ristoranti di tutto il mondo”.
Dopo fiere battaglie anche con le istituzioni a favore delle necessità vitali di quei Vignaioli Indipendenti che affianca da sempre con la FIVI, per non smentirsi Massa ha deciso di sfidare pure il lockdown, decidendo di agire invece di accodarsi al piagnisteo generale per il vino non versato nel periodo della segregazione: lo ha fatto attingendo al suo mestiere, il vitivinicultore di talento smisurato, inventandosi di corsa un nettare semplice ma così buono da potere portare conforto a chi si trovava chiuso in casa.
Un prodotto nato da una motivazione talmente nobile non poteva non avere certi crismi di rigore e ieraticità: quindi si tratta ovviamente di un vino quotidiano, cioè di quelli di ispirazione contadina da bere tutti i giorni come alimento dell’anima, dal costo ragionevolissimo, diffuso in una bottiglia decisamente simbolica, nella capacità di un litro cui un tempo si relegava la produzione negletta, con tanto di iconico tappo a vite.
Appena aperto quel tappo, si viene invasi da un intenso profumo vinoso acuto ma gradevolissimo che ricorda quello di una volta in cui sembra di avvertire ancora la polpa del frutto e il mosto fresco, mentre in bocca questo blend di uve Barbera con saldo di Freisa e Croatina lascia giungere una monumentalità sensoriale che mette insieme susina di Dro, composta di lampone, sorbo e cioccolato bianco.
Intensa acidità, forte impronta zuccherina e beva formidabile ne fanno un autentico capolavoro, capace di sprigionare una golosità inaudita insaziabile.
Massa sa di essere una star ma ha sempre usato tale sua dimensione soltanto a favore delle cause sposate e mai per vanità personale, come dimostra la scelta di non essere lui a parlare di questo vino davanti alle nostre telecamere, concedendo invece i riflettori agli amatissimi quanto giovanissimi nipoti Edoardo e Filippo Alutto , quasi presagendo un generoso e anticipato passaggio generazionale.
Nel video che segue, la loro intervista.
Info: https://www.propostavini.com/prodotti/scheda/2020-implicito-tappo-vite-vipimasimm20/