Franco Mondo, generazioni di vini del Monferrato e vati della Docg Nizza
Capita nel mondo del vino che ci si leghi a una regione, un territorio, una provincia, una città, un terroir, perfino a una singola vigna, ma è decisamente originale quando si diventa quasi dei vati di una Docg, come nel caso di Franco Mondo che ha individuato nella denominazione di origine controllata e garantita del Nizza quell’insieme di valori tale da meritare abnegazione contadina quotidiana e missione vitivinicola totale.
Avviene non a caso nel paese di San Marzano Oliveto, nell’Astigiano, sud del Piemonte, dove i Mondo sono apprezzati vignaioli da generazioni.
Alla guida dell’azienda dall’intatto carattere famigliare artigianale ci sono Valerio con sua figlia Beatrice e il padre Franco. Quest’ultimo riveste benissimo con carisma e magnetismo il ruolo di nume tutelare occupandosi sempre della lavorazione della vite, oggi che Valerio e Beatrice da enologi “oltre a curare dal punto di vista agronomico le vigne, seguono passo passo la selezione della uve e la vinificazione effettuata nella cascina di famiglia, a pochi passi dai filari”.
In famiglia ci si sente attorniati dalla poesia, come dimostra nel paragonare il crinale sul quale sorge la cantina “al profilo di una donna distesa e addormentata”. La particolare composizione del suolo (medio impasto) ed un microclima temperato ne fanno invece il luogo ideale per la coltivazione della vite.
Sul sito aziendale è ben illustrata a proposito del Nizza DOCG “l’identificazione forte del binomio Barbera e territorio storico d’elezione e vuol essere ambasciatore di una tradizione fatta di uomini, storia e cultura”.
Il Nizza infatti “si ottiene da Uve 100% Barbera prodotte in una ristretta zona che comprende 18 comuni intorno a Nizza Monferrato, di cui fa parte anche San Marzano Oliveto, in un ambiente collinare “compreso tra i 150 e i 350 m s.l.m. e i terreni si suddividono in 4 sottozone: suoli sabbiosi, suoli sabbioso-marnosi, suoli limoso-marnosi e suoli sabbioso-arenacei”.
Si spiega che “la superficie di produzione del Nizza è limitata da un disciplinare con vincoli molto rigidi sul piano colturale ed enologico, ma i produttori del Nizza si sono dotati di un codice di autoregolamentazione ancora più severo, per far sì che i vini presentati col nome Nizza siano di standard qualitativo ancor più elevato; nel 2002 si è infatti costituita l’Associazione denominata Produttori del Nizza che non ha fini di lucro, ma lo scopo di tutelare, valorizzare e promuovere l’eccellenza della denominazione”, della quale ovviamente fa parte anche la cantina Franco Mondo.
La quintessenza aziendale l’abbiamo rinvenuta nel Nizza Riserva Le Rose, Barbera 100 % da “uve provenienti da un vigneto di proprietà impiantato nel 1990, esposto a Sud-Est all‟interno del Cru Mariano nel comune di San Marzano Oliveto, accuratamente diradate nei mesi estivi in modo da ottenere una produzione inferiore ai 45 q.li per ettaro”, la cui raccolta “viene fatta tardivamente riponendo i grappoli in cassette in modo da preservarne al massimo l’integrità ponendo particolare attenzione alla qualità e completa maturazione degli stessi”: alla vinificazione con lunga macerazione sulle bucce segue un affinamento di 36 mesi in botti di rovere francese e altri 12 in bottiglia.
Ne scaturisce al naso un trionfo di radice di liquirizia cui seguono in bocca sentori di lampone, composta di prugna, litchi e una nota di karkadè. Dal forte carattere zuccherino, presenta attitudine setosa e carezzevole. Elegante, golosissimo, dalla beva entusiasmante.
Per una versione più nuda, fruttata e speziata ci si può rivolgere invece al Nizza Le Rose che con una maturazione comunque intensa ma meno prolungata mantiene maggiore riserva di freschezza e le traduce in sfumature di raffinata complessità.
Per comporre il Monferrato Rosso Di.Vino invece la Barbera è assemblata con un 30 % di uve Cabernet Sauvignon “sottoposte a diradamento estivo ed a successiva vendemmia tardiva” fatte appassire su graticci per circa un mese “per ottenere il massimo di concentrazione zuccherina”.
Ne deriva un sontuoso nettare creato spudoratamente per piacere e conquistare il degustatore, mantenendo nel bouquet tutti i sublimi sentori della passitaia mentre al palato sfodera il corredo del sottobosco ma nella concentrazione della dolcezza, tra confetture e composte di mora, ribes, mirtillo e gelso.
Per il bianco della casa, Mondo si affida a un Monferrato che assembla in parti uguali Cortese, Favorita e Chardonnay, le cui uve “raccolte tardivamente vengono sottoposte a crio-macerazione per ottenere una completa estrazione degli aromi dopodiché il mosto inizia la fermentazione in vasche di acciaio a temperatura controllata molto bassa (12°C) per favorire al massimo lo sviluppo aromatico tramite la permanenza sulle fecce”.
Qui ogni vitigno dona i suoi valori organolettici e così si passa dalla percezione olfattiva di panificazione a un trionfo fruttato che porta in bocca pesca, mela, pera e arancia candita.
Abbiamo approfondito questi aspetti con Valerio Mondo nel video che trovate subito dopo.
Info: http://www.francomondo.net/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/franco-mondo/