Villa Melnik, vini della Bulgaria da uve autoctone e varietà rare
Il vino in Bulgaria non rappresenta né un’isolata bizzarria né una curiosità recente, bensì una nobilissima tradizione millenaria che risale all’epoca dell’antica civiltà tracia di cui questa nazione si sta riappropriando e che quindi merita massimo rispetto già in partenza, soprattutto se poi manifesta la sorprendente enorme qualità della produzione di Villa Melnik che prende il nome dall’omonima regione delle pianure sulle rive del fiume Struma.
Melnik intesa come località invece è allo stesso tempo la più piccola città della Bulgaria con meno di 400 abitanti ma anche la “principale destinazione vinicola della Bulgaria” come certificato da tutte le enciclopedie mondiali del settore, cui aggiunge come attrazioni dell’area i “deliziosi cibi locali nelle affascinanti taverne a conduzione familiare”, strade pittoresche, musei, resti archeologici, beni paesaggistici, chiese di pregio e naturalmente un Museo del vino, mentre le cantine della regione “organizzano spesso eventi e feste dedicate alle varie fasi della stagione della viticoltura e del processo di vinificazione, nonché eventi legati al folklore, alla musica, all’enogastronomia”.
A Villa Melnik si sentono profondamente radicati nel luogo di appartenenza che vivono quale “simbolo di tradizione, coraggio e destino”
Il proprietario Nikola Zikatanov “è nato nel villaggio di fronte all’azienda vinicola, Kapatovo, in una famiglia con una lunga tradizione nella viticoltura e nella vinificazione: ha deciso di dedicare la seconda parte più saggia della sua vita a far rivivere le tradizioni di famiglia e costruire un’attività per le generazioni a venire”; per questo “insieme a sua moglie, Lyubka, piantò i vigneti e costruì la cantina”, piantando “vigneti con vitigni autoctoni e internazionali con la chiara missione di riportare la gloria del vino Melnik e di guidare il Rinascimento della regione”.
Infatti la filosofia produttiva di Villa Melnik è credere “nel potenziale dei vitigni locali: creiamo miscele coraggiose tra uve bulgare rare e uve internazionali e innoviamo continuamente, cerchiamo la vera espressione del terroir di Melnik in ciascuno dei nostri vini”.
Tutto si concretizza nella nuova e moderna azienda vinicola aperta nel 2013 che “vanta attrezzature per la vinificazione all’avanguardia e uno staff dedicato altamente qualificato”, al quale si è aggregato nel 2015 “dopo sette anni di studio e di esperienze lavorative all’estero anche Militza, figlia di Luybka e Nikola”.
I “vini coraggiosi” della cantina scaturiscono dalla coltivazione di 30 ettari di vigneti vicino alla città di Melnik e da un invecchiamento svolto in cantine-tunnel sotterranei che “si addentrano in profondità nella collina sabbiosa”.
Malgrado la recente fondazione, in realtà Villa Melnik “continua una tradizione familiare di viticoltura e vinificazione con oltre due secoli di storia documentata: c’è un documento nel nostro archivio di famiglia da cui risulta che duecento anni fa il nostro trisavolo possedeva dei vigneti nella zona”.
Qui “con l’aiuto di esperti di viticoltura e agronomi bulgari abbiamo accuratamente selezionato e piantato i nostri primi vitigni nel 2004: Melnik a foglia larga, Melnik precoce (Melnik 55), Ruen, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Pinot Nero, Sangiovese, come così come una delle varietà più antiche della Tracia, il Mavrud; finora siamo l’unico produttore nella regione di Melnik ad aver piantato Mavrud”, mentre “dai vitigni a bacca bianca locali coltiviamo Tamyanka, Keratsuda e Sandanski Misket, e da quelli internazionali, Chardonnay, Sauvignon Blanc e Viognier”.
Il “terroir è caratterizzato da terreni sabbiosi, che consentono all’acqua di filtrare, oltre a depositi calcarei e vulcanici del vicino vulcano spento Kozhuh: non trattiamo i nostri vigneti con pesticidi e non utilizziamo pratiche dannose che possono creare inquinamento o danneggiare in alcun modo le nostre uve o le persone che apprezzano i nostri vini”.
Il distributore Proposta Vini ha deciso con acume e lungimiranza di proporre al mercato italiano le tre referenze più potentemente identitarie prodotte dalla cantina.
A partire dal Melnik Jubilee 1300 tratto da un’uva locale presente unicamente qui chiamata anche Shiroka Melnishka che significa “vite a foglia larga di Melnik”, una specie endemica i cui tentativi di coltivarla al di fuori di quest’area sono significativamente falliti: un vitigno oggi sconosciuto fuori dai confini nazionali eppure molto amato da Winston Churchill che ne acquistava 500 litri ogni anno.
Si presenta con un bouquet intensamente speziato con il pepe verde in evidenza, mentre al palato dona marasca, liquirizia, gelso nero e sorbo.
Materico, cremoso, caldo, avvolgente, strabilia con un finale zuccherino da sogno.
Indimenticabile capolavoro assoluto.
Dal vitigno Mavrud in purezza arriva il Bergulè che incanta sottoponendo al naso un roseto in fiore e alla bocca invece amarena sotto spirito, bacche di goji, cioccolato fondente, con delle spezie in sottofondo.
Denso, setoso, a tratti piacevolmente caramelloso, dà la chiara dimensione di un vino di monumentale importanza, semplicemente fantastico.
Il citato incontro con gli internazionali avviene con l’altro Bergulè che unisce Shiroka Melnik e Pinot Nero in cui la ciliegia si rivela al naso ma anche nel gusto con la versione selvatica della visciola, affiancata da mora, mirtillo, prugna, paprika e cioccolato al latte.
Carezzevole, morbido, suadente, tra i vini più seducenti che si possano immaginare.
Imperdibile il dotto intervento su Villa Melnik di Gianluca Telloli, Responsabile Selezione e Ricerca del distributore Proposta Vini che nel video sottostante spiega magnificamente in cosa consista la vitivinicoltura in Bulgaria tra citazioni storiche, dettagli tecnici e ritratti territoriali.
Info: https://villamelnik.com/en/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/villa-melnik/