Il Salsicciotto Frentano, Presidio Slow Food dell’Abruzzo narrato da Caporale di Lanciano
Il Salsicciotto Frentano è una prelibatezza abruzzese che abbiamo rischiato di perdere e che adesso invece è valorizzata da un Presidio Slow Food assegnato dall’omonima associazione che lo definisce “un salume di antica tradizione dell’alta e media valle del Sangro e dell’Aventino, un’area collinare alle pendici orientali della Majella, lungo il corso del fiume Sangro, che va da Lanciano a Casoli fino a Montenerodomo”.
Già citato nel 1592 negli Antichi Capitoli della città di Lanciano, si prepara “con tagli magri pregiati: prosciutto, spalla, lombo e capocollo e la parte grassa non supera mai il 10-20% del totale; le carni sono macinate a grana media e conciate con sale e pepe: l’unica spezia impiegata nella concia, in grani interi o spaccati”.
Viene infine “insaccato in budello naturale e legato manualmente alle estremità con uno spago: se ne ottiene un salame di circa 25 centimetri che viene lasciato riposare alcuni giorni; dopo il quinto, sesto giorno lo si sottopone a pressatura sotto grandi tavole in legno fino a fargli assumere la forma di un piccolo parallelepipedo irregolare”.
Al gusto ha intense note selvatiche e un sapore forte e speziato che evoca la salumeria artigiana di una volta.
Il Presidio “riunisce artigiani norcini che producono il salsicciotto secondo la tecnica tradizionale, impiegando carni di suino proprie oppure recuperate da piccoli allevamenti locali”, in un’area di produzione ristretta ai comuni dell’area frentana nella provincia di Chieti: tra questi vi è la Macelleria Caporale di Lanciano (Ch), dove lavora il maestro norcino Roberto Valeriani, il quale ci racconta questo meraviglioso prodotto nel video che segue.