Il “savoir faire” della francese maison Delord nel Bas Armagnac invecchiato 25 anni
La distillazione evidenzia già nell’aspetto semantico la capacità di estrarre il carattere identitario di ogni materia prima, così è la stessa linguistica ad aiutarci a capire come sia possibile che ogni stilla di Armagnac sprigioni un impressionante fascino atavico che spinge in degustazione a serrare delicatamente le palpebre per immergersi in un sogno liquido dalle radici antichissime: accade anche e soprattutto quando le forme morbide e rotondeggianti di un ballon o di un calice a tulipano (degustibus…) accolgono le screziature ambrate della versione invecchiata venticinque anni firmata dalla maison Delord che opera nel cuore della denominazione a Lannepax, poco più di cinquecento abitanti con la fortuna di abitare in quel dipartimento del Gers che rientra nell’area storica autorizzata alla produzione insieme a Landes e Lot-et-Garonne.
Siamo “in un’area del sud-ovest della Francia che prende il nome di Gauscogna” spiega l’illuminato distributore Proposta Vini che ne ha fatto una delle perle del suo catalogo sugli Spirits, spiegando che “l’Armagnac è il distillato più antico non solo di tutta la Francia, ma addirittura del mondo intero: si ritiene infatti che la sua nascita risalga agli inizi del 1400, di molto antecedente alla comparsa dei primi documenti che attestano la presenza di Cognac e Whisky, anch’essi due distillati che possono vantare radici decisa mente antiche”.
L’Armagnac Delord vanta a sua volta una storia familiare lunga quattro generazioni, iniziata nel 1893 quando Prosper “distillatore itinerante e cantiniere, portava il suo alambicco di fattoria in fattoria per trasformare il vino bianco in Armagnac”…
… quindi passata da figlio in fratello fino al 2020 quando “Jérôme e Sylvain acquistano la tenuta di famiglia composta da 75 ettari biologici (di cui 5 ettari di vigneto), un palazzo, una cantina di invecchiamento e annessi”.
Il vigneto è composto dai quattro vitigni tradizionali dell’Armagnac: Ugni-blanc 58%, Colombard 16%, Folle-blanche 14%, Baco 12%.
La procedura di realizzazione prevede che le uve di questi vitigni vengano raccolte, pigiate e vinificate separatamente nella cantina a pochi metri dalla distilleria.
In tale sede “il controllo della temperatura, la decantazione, la svinatura sono tecniche ben padroneggiate da Sylvain Delord: cerca un vino aromatico, leggermente acido e di basso grado, ideale per la distillazione”.
Delord è “una delle poche case di Armagnac ad utilizzare entrambi i metodi di distillazione, la tipica distillazione continua e quella a doppio calore”.
Le cantine di Delord “hanno più di 1.400 botti e una dozzina di botti di rovere che maturano e proteggono le acqueviti di Armagnac dal XX secolo ai giorni nostri”.
Quasi ovvio che tali presupposti si traducano in qualità sopraffina.
Nel Bas Armagnac 25 anni al naso la nobiltà del legno di fonde con note di caramello, melata e cannella, lasciando alla bocca la gioia di decodificare miele di castagno, carruba, radici di liquirizia, tabacco e cotognata.
Magnifico l’incontro tra il piglio zuccherino e l’impronta tannica.
Finale lungo in cui emerge il ruolo decisivo di un’acidità di inaspettata incidenza.
Un nettare da meditazione di infinita raffinatezza che conferma pure l’onestà intellettuale dei gestori della maison Delord quando individuano con nitida consapevolezza tra i meriti da vantare il proprio “savoir faire”, un saper fare che dietro tale formula nasconde una prestigiosa eredità aziendale e un luminoso presente fatto di rispetto e attenzioni per un pezzo dell’identità nazionale e una consistente parte della soddisfazione dei degustatori culturali.
Info: https://www.armagnacdelord.com/maison-delord/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/delord/