Battistotti, marchio secolare del vino trentino che prosegue nella solidarietà contadina di Vivallis
La civiltà contadina contempla tutti i massimi valori etici, intellettuali, emotivi e pragmatici della specie umana, tra i quali spicca la solidarietà intesa nella più scarna e genuina delle accezioni, quella di sostenere il tuo omologo, non soltanto nel senso di un blando tendere la mano bensì di un concreto sorreggerne l’attività, poiché l’agricoltore detiene la più grande delle intelligenze, tale da fargli comprendere di essere parte di un ecosistema più grande di lui del quale egli è un tassello certamente importante ma non in grado di esprimersi al suo massimo senza il concerto di chi gli sta accanto, fosse perfino un concorrente: risiede in tale principio la commovente vicenda di Battistotti, marchio storico del vino trentino che sarebbe scomparso con la sua secolare storia se non fosse intervenuto il concreto supporto della cooperativa Vivallis, la quale invece di accontentarsi di godere delle sue ottime uve ha voluto anche mantenerne la memoria perpetuandone il brand insieme ai suoi eccellenti prodotti vinicoli.
Tutto è accaduto qui in Vallagarina in Trentino, nell’area di Nogaredo, duemila abitanti a sud del capoluogo Trento, quando Luciano, “l’ultimo dei patriarchi che si sono succeduti” alla guida di Battistotti, cantina storica presente sul mercato da oltre un secolo, per “questioni di età ha ceduto marchio ed etichette alla Cooperativa Vivallis”, continuando però “a curare la linea che porta il suo nome come consulente enologo”, come racconta il distributore di tale realtà Proposta Vini.
E’ sempre il distributore a ricordare come l’etichetta Verdini sia stata “il primo tentativo riuscito di valorizzare, dal punto di vista dell’espressione varietale, il vitigno che appartiene alla storia del Trentino: il Marzemino”.
Il citato Marzemino Selezione Verdini fa parte del progetto di recupero dei vitigni trentini prefilossera Vini dell’Angelo e si presenta con un bouquet di liquirizia e frutti rossi, mentre il palato riconosce lampone, ribes rosso, prugna, sorbo e bacche di Goji.
Si fa notare per il carattere tannico e il sorso setoso.
Nella versione più basica del Marzemino si avvertono profumi di selva con un afflato erbaceo balsamico che in bocca sfocia in prugna, gelso nero, rabarbaro, cioccolato fondente e cardamomo.
Si conferma l’importanza del tannino e aumenta la carica zuccherina, mentre una buona acidità rende agile la beva.
Il Merlot sceglie la strada della leggerezza e lo si comprende fin dall’intensità fruttata offerta all’olfatto, mentre in bocca si individuano ribes rosso, mirtillo, ginepro, chiodi di garofano e una nota di tabacco.
La vocazione internazionale prosegue con le bacche bianche grazie allo Chardonnay che al naso propone zagara e sentori di panificazione, mentre i sapori parlano di mandarino, alloro, nespola, bacche di vaniglia e te dell’Olimpo (Stregonia).
Fresco, aromatico, dal fantastico finale agrumato e stuzzicante, semplicemente irresistibile.
Altro alloctono il Müller Thurgau dal bouquet fruttato che evoca tra le papille gustative pesca, annurca, albicocca, pera Williams e noce moscata.
Il Gewürztraminer completa questo quadro di uve con un trionfo di pasticceria al naso contrassegnato da panna fresca e crema chantilly, mentre in bocca incanta con ananas, nettarina, yuzu e arancia candita.
Dalla mineralità esuberante e a tratti perfino vibrante, ha un carattere amabile che conquista.
Gli autoctoni tornano con la Nosiola dal fresco bouquet di zagara che in bocca si traduce in zeste di limone, pera, albicocca, camomilla, anice e frutta secca come mandorla e nocciola.
Visto che la vicenda passata e la storia attuale di Battistotti sono particolarmente esemplari, abbiamo chiesto a Mauro Baldessari, presidente di Vivallis, una testimonianza su come sono andate le cose e sul valore culturale di tale operazione.
Info e distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/battistotti/