Ilaria Salvetti, tutte le sfumature di Erbaluce di Caluso dal cuore del suo territorio in Piemonte
Quando dedichi la tua esistenza a un obiettivo preciso e circoscritto, facendolo con un talento smisurato quanto la sensibilità, non puoi che ottenere enormi risultati, come quelli di Ilaria Salvetti nello spendersi per un vitigno ancora meno noto di quanto meriti come l’Erbaluce di Caluso portandolo alle vette della qualità vitivinicola, conquistando il rispetto dell’ambiente e il consenso degli appassionati.
Una sfida affrontata proprio dal centro pulsante di quest’uva dal grande fascino, Caluso, piccola cittadina nel Canavese in terra piemontese “incastonata tra l’imponente morena della Serra di Ivrea e il Lago di Candia” come spiega il distributore Proposta Vini, attribuendo a tale territorio il valore da secoli di “scrigno” dell’Erbaluce, poiché qui “sorgono i più importanti cru di questa denominazione”.
Ilaria Salvetti dal 2012 “con determinazione ha deciso di dedicare la sua vita alla valorizzazione di questa varietà particolarmente vocata a produrre spumante metodo classico e passito”, un’attività in cui “la sostenibilità ambientale è alla base del lavoro sia in vigna che in cantina”.
L’Azienda Agricola Ilaria Salvetti è composta da tre ettari vitati con certificazione biologica situata nel cuore dello storico territorio dell’Erbaluce, sulle colline dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea.
Ilaria rappresenta la terza generazione di viticoltori dediti alla coltivazione dell’Erbaluce e infatti afferma di ispirarsi “alla tradizione vitivinicola del nonno Talin, con l’aiuto del padre Carlo e del marito Daniele”.
(tre generazioni di Vignolant in casa Salvetti: Vitale detto Talin, Carlo e Ilaria)
Ma ci tiene allo stesso tempo a sottolineare come la conduzione al femminile metta in luce “il carattere creativo e sperimentale dell’azienda, in armonia con la natura”.
Le uve di Erbaluce sono coltivate e vinificate seguendo tutto il processo produttivo dalla vite al vino.
In particolare in vigna la coltivazione è organizzata a controspalliera con allevamento a Guyot e potatura secondo il metodo Simonit.
I terreni “sono in prevalenza ricchi di scheletro e sabbia, poca argilla, con pH acido”.
L’Erbaluce si rivela in tutte le sue caratteristiche varietali nell’Eolga, a partire da un interessante bouquet floreale in cui si avvertono note di pietra focaia, mentre il palato riconosce pesca, papaya e frutta secca.
Carnoso, acquista eleganza grazie a un bel cenno di mineralità.
Clamorosa la spumantizzazione dell’Erbaluce nell’Extra Brut metodo classico che profuma di pasticceria con cenni agrumati, mentre in bocca è un susseguirsi di limone, susina gialla, alchechengi e ruta.
L’intenso tono aspro lo fa esplodere di golosità.
Niente ruffianerie per questa interpretazione austera che lo rende ottimo anche per la meditazione.
L’Erbaluce di Caluso è in declinazione Passito nel Talin, avvolto nel miele all’olfatto quanto al gusto dove però si affiancano sentori di pesca, mela, mandorla tostata, arancia candita e cotognata.
Non dichiarati i vitigni del formidabile Eutopia che effettua una macerazione di 15 giorni sulle bucce cui segue un lungo affinamento sulle fecce fini in acciaio, dando vita a un irresistibile bouquet di zagara e melata, mentre al palato dolce e amaricante si intrecciano tra erbe officinali, bergamotto, olivello spinoso e nespola.
Vino rigoroso quanto intrigante, in grado di reggere portate insolite per un bianco.
Ilaria Salvetti l’abbiamo anche intervistata con la nostra telecamera e la possiamo ascoltare nel video sottostante.
Info: https://www.ilariasalvetti.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/ilaria-salvetti/