Stregati dai liquori artigianali Is Cogas, da Villacidro nel Sud Sardegna
Identità, manualità, sincerità, capacità, iconicità, è tutto un porre l’accento su virtù sempre più rare il tentativo di descrivere l’attività liquoristica di Is Cogas, piccola realtà dal grande cuore abbracciata dal Medio Campidano, area di immenso valore agricolo del Sud Sardegna che fornisce ai gestori di questa struttura tutti gli spunti necessari per tradurre la dedizione contadina in genio sensoriale.
Il Liquorificio Is Cogas è un’attività artigianale che dal 2018 si occupa della produzione di liquori a meno di cinquanta chilometri da Cagliari, grazie a Cristina Pibiri e Fabrizio Falchi che “hanno concretizzato la loro passione per liquori, spiriti e distillati, chiudendo in ogni bottiglia le ricchezze del territorio sardo”.
Il nome del marchio in italiano indica le Streghe, richiamando così antiche leggende legate a Villacidro, il paese in cui ha sede l’azienda, il quale “nelle storie dei tempi andati era conosciuto proprio come il paese delle streghe”.
Prodotto simbolo non può che essere il Mirto, qui declinato con fortissima personalità.
Infatti dall’azienda spiegano che “la ricetta del nostro liquore di Mirto è gelosamente custodita da più di 25 anni dalla nostra famiglia”, tesa a esaltare all’olfatto e al sapore un intenso aroma fruttato di bacche che rievoca le antiche ricette casalinghe …
… grazie a bacche “rigorosamente raccolte a mano nel territorio circostante”.
Viene realizzato attraverso infusione di bacche di mirto rosso selvatico sardo fresche in alcool 96°, successiva torchiatura, filtrazione e aggiunta di uno sciroppo composto da acqua e zucchero.
Al naso emerge subito tutta la freschezza vegetale di foglie e fusto della pianta, con chiari toni di clorofilla, mentre al palato il misurato contributo zuccherino consente di mettere in risalto sfumature sensoriali in cui si avvertono cioccolato al latte, caffè colombiano e orzo tostato.
Decisamente diverso dal consueto.
Il liquore di Liquirizia prevede l’aggiunta di anice stellato, scelta forte che raggiunge l’obiettivo dichiarato di far sì che questa versione si differenzi dalle tante altre di impostazione classica.
Gli ingredienti sono Liquirizia purissima abruzzese, frutti di anice stellato da coltivazione biologica, alcool, acqua e zucchero.
Il metodo di produzione prevede l’infusione “di frutti di anice stellato in alcool, filtrazione aggiunta di sciroppo composto da acqua e zucchero sciolti a freddo assieme all’estratto di radici di liquirizia”.
Inebria il suo profumo di finocchio sia coltivato che selvatico.
In bocca prevale la liquirizia in versione caramella, così pura da lasciare spazio soltanto a una piacevole nota balsamica di anice in stile mistrà.
L’Amaro 150 è invece “il frutto di una ricerca di gusto in cui abbiamo voluto racchiudere la nostra idea di gusto amaro”: è composto dall’infusione di una serie di radici per un periodo nel vino e per un altro in alcool 96°, dopodiché viene aggiunta una miscela di acqua, miele e zucchero, con successivo affinamento in acciaio e vetro.
Il nome indica che “occorrono in totale 150 giorni (circa 5 mesi) prima di poter imbottigliare e quindi assaporare il nostro prodotto”.
Per nulla ruffiano, questo amaro riesce comunque a essere accattivante pur senza nulla concedere alla facile seduzione del palato.
L’olfatto ne trae percezione di moka e liquirizia, il gusto invece riconosce erbe selvatiche affiancate da cioccolato fondente, frutta secca, caramello e ancor più dulce de leche.
Abbiamo chiesto proprio a Fabrizio Falchi di approfondire i valori di questa produzione: lo ha fatto nel video che trovate qui di seguito.
Info: https://www.facebook.com/IsCogasLiquori/?locale=it_IT
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/is-cogas/