Mamasita a Torino, ottimo ristorante di cultura latina con specialità di Spagna, Messico e Argentina
Sulla carta può sembrare un pretenzioso e perfino un po’ caotico compendio della civiltà gastronomica latina lungo due continenti, ma se ti addentri con attenzione tra le proposte del suo corposo menu, osservi con curiosità i dettagli dell’arredo del locale e ne analizzi la scelta operata sui distillati, allora comprendi invece che nel Mamasita “Restorante & Cantina” di corso Carlo e Nello Rosselli 1 a Torino ti trovi davanti all’amore smodato ma sincero dei fondatori per un universo culinario che mette credibilmente in relazione i sapori di Spagna, Messico e Argentina con elevatissima qualità.
Un legame dichiarato quasi istituzionalmente già dall’esposizione delle bandiere dei tre Paesi in un ambiente disseminato da tanti altri dettagli etnici e identitari…
… tra insegne che inneggiano a un modernariato invecchiato ad arte dall’ideale usura del tempo, per passare a pregiate sculture lignee che riportano tutto il fascino dei riferimenti iconici delle civiltà pre-colombiane del Mesoamerica con il loro portato di indagini astronomiche, vaticini empirici e simboli apotropaici…
… mentre ogni singola referenza alcolica si stacca nettamente dalla mera funzione ludica per ascendere a stimolo cognitivo, proponendo vini rigorosamente tratti da vitigni autoctoni delle nazioni citate, concedendo così la possibilità di scandagliare tutte le sfumature del Malbec argentino o di gioire con le briose bollicine autarchiche del Cava spagnolo, ma anche sorprendersi con la scoperta di un bianco che regge magnificamente la carne quale il Torrontes in arrivo ancora dal Paese albiceleste, mentre tra i superalcolici si possono esplorare versioni di rara originalità di Tequila e Mezcal con importanti invecchiamenti dagli effetti organolettici prodigiosi.
Per questo è altamente consigliato iniziare dal Tommy’s Margarita nella strepitosa versione della casa, una variante del celebre cocktail che in questo caso comprende tequila, succo di lime e sciroppo di agave, attenuando quindi le note aranciate dell’originale per introdurre invece sublimi screziature vegetali con le venature amaricanti e balsamiche della clorofilla.
La parte messicana della carta rasenta l’iperuranio dei sensi, come dimostra il trionfale piatto Yucateca con i croccantissimi nachos sommersi da formaggio fuso filante di valida solubilità, goloso cheddar cheese, irresistibile chili con carne che punta sul gusto e non sulla spinta incendiaria, fagioli dalla perfetta compattezza, seducente pico de gallo, jalapenos anche questi non aggressivi e quindi in grado di esaltare le proprie doti aromatiche, fino al ricamo sensoriale di ghiotti intingoli tra sour cream e guacamole.
L’anima argentina emerge inevitabilmente con la carne “a la parilla”, impreziosita dalla scelta di tagli insoliti come il pregiato Secreto Iberico de Bellota (nascosto dietro la spalla, tra costole e lardo, di maiali di pura razza iberica) e contrassegnata dalla perfezione delle cotture anche delle parti più complesse da preparare come sottofiletto ed entrecôte…
… o dall’opulenza sontuosa di un Tomahawk ma senza esagerazioni sia nel peso (costata da 1 kg di Black Angus cotta lasciando intatta la costola) che nella presenza di grasso.
Nota di merito per la bontà anche di un contorno spesso scontato e quindi altrove non esaltato come le patatine fritte, qui invece al loro massimo sia per la speziatura che per il gioco di consistenze tra esterno scrocchiante e interno morbidissimo.
La tradizione spagnola emerge in più punti, come al momento dei dolci, con dei churros da manuale…
… ma nella fase del dessert è impossibile resistere al richiamo della specialità dolciaria per eccellenza dell’America Latina, il dulce de leche, la cui squisitezza caramellosa si può provare in un seducente Barattolo con gelato alla crema e biscotti sbriciolati sormontati dalla panna, con il vezzoso ghirigoro di una sinuosa lingua di cioccolato.
Valore aggiunto dell’esperienza, scambiare due chiacchiere con il gestore, pozzo di conoscenza dalla spiccata capacità di storytelling che riesce ad affabulare l’interlocutore senza ridondanze, con informazioni talmente precise da assumere perfino una valenza didattica.
Aggiungendo la cortesia e puntualità del servizio, la conclusione porta a un locale imperdibile da vivere con tutti gli approcci possibili, perché qui gola e cervello ricevono medesima soddisfazione.
Info: https://www.mamasitatorino.it/