I vini biologici del Molise di Claudio Cipressi, vate dello straordinario Tintilia
Per combattere una battaglia sacrosanta come quella di affermare agli occhi del mondo la grandezza siderale della Tintilia e della vitivinicoltura di una regione di sbalorditiva meraviglia come il Molise è necessario avere solidità non soltanto agronomica ed enologica, bensì anche culturale ed epistemologica, nonché lo spessore umano e la sensibilità poetica di uno come Claudio Cipressi, principale divulgatore dei pregi organolettici e identitari dei vini del suo vocatissimo territorio in quel di San Felice del Molise in provincia di Campobasso.
L’area di produzione viene definita come “un luogo senza tempo dove i ritmi sono ancora quelli legati ad una natura incontaminata, un contesto storico millenario immerso nelle tradizioni e nella cultura del fare, tra paesi arroccati e scenari da fiaba: è qui a quasi 600 metri di altezza che coltiviamo i nostri vigneti e produciamo il nostro vino, ogni giorno con la stessa intensità e cura di sempre”.
Claudio infonde molto concetto nella sua attività agricola e da autentico intellettuale trova indispensabile tanto citare il pensiero di scrittori importanti quanto esprimere la propria filosofia anche per iscritto.
Partendo da una sintesi della considerazione di Hemingway per cui “il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo e una delle cose naturali del mondo portata alla massima perfezione e offre un maggior campo di gioia e apprezzamento di qualunque altra cosa puramente sensoriale che si possa acquistare”, cui Claudio Cipressi aggiunge che “è il segno distintivo per valorizzare la terra in cui è nato, il Molise”.
Considerazioni affiancate da “passione nella conoscenza, sensibilità nell’intuito, amore nei valori: realizzerai sempre ciò che hai nel cuore”, dichiarazioni d’intenti quali “i miei vini sono ciò che siamo, parlare di ognuno di essi è raccontare ogni singola emozione con la stessa intensità che vorrei fosse viva in ogni calice, in ogni sorso, in ogni sguardo”, fino ad accenni lirici: “la prima luce dell’alba, le piogge della primavera, i momenti in cui avrei detto basta, ogni piccolo sorriso, la potenza degli elementi e la quiete dopo la tempesta; in ogni bottiglia c’è una storia che nasce da lontano.”
Fonte di ispirazione rimane sempre “una regione con una morfologia territoriale unica che conserva come paesaggio largamente incontaminato numerose eccellenze e moltissime potenzialità”. Anche in vigna.
E’ per questo “che Claudio, con l’entusiasmo e la convinzione delle cose nuove, coltiva ogni giorno circa quindici ettari vitati con piante autoctone: 12 di Tintilia del Molise, 1,5 di Montepulciano, circa 1 a Falanghina e 0,5 di Trebbiano”.
Massima devozione naturalmente verso la Tintilia, ritenuto unico vero vitigno totalmente autoctono del solo Molise.
Diventa logica conseguenza che sia rigorosamente biologico il suo metodo “per la coltivazione in vigna, un rispetto dell’ambiente che certifica l’azienda come BIO e dal 2014 anche la Cantina: la selezione è quasi maniacale per le uve che si sceglie di raccogliere, perché la natura le presenta sane e di ottima qualità, con una cernita manuale grappolo per grappolo”.
In cantina Claudio “adotta processi di lavorazione tradizionali, non invasivi, con grande attenzione alle temperature dei mosti e l’utilizzo accurato delle botti per affinare il vino senza interferire con il frutto, alterando un sapore che vuole invece rispettare in ogni sorso la personalità del vitigno d’origine”.
La Tintilia Macchiarossa di Cipressi è la pietra angolare della vinificazione di questa prodigiosa uva, la quale muove da un bouquet netto di vitale sottobosco per poi distribuire ai sensi prugna, mora e mirtillo, facendoli accompagnare nel retrogusto da un costante carattere balsamico.
Netta la sublime impronta speziata che ritroveremo anche in tutte le altre declinazioni del vitigno operate da Cipressi.
La predisposizione alla spumantizzazione della Tintilia è strabiliante, come dimostra il Pas Dosè Blanc de Noirs metodo classico che ghermisce l’olfatto con la sua potenza balsamica sospesa tra l’esotico e l’agrumato, affidando a un sorso cremoso e sapido il compito di portare alla bocca bergamotto, nettarina, avocado, mandarino verde e ruta.
Austero, ma dannatamente seducente.
La conferma della fantastica vocazione alle bollicine della Tintilia è confermata dal Rosè Pas Dosè sempre metodo classico che incanta già dal colore con un’ammaliante espressione cromatica tra ambra e arancio, mentre il singolare bouquet di cotognata è l’abbrivio di una complessità tradotta al gusto tra arancia bionda, yuzu, papaya, tè bianco e pesca matura.
Rimanendo nell’ambito della vinificazione in Rosato della Tintilia, da sottolineare la qualità estrema del Collequinto con i suoi zampillanti profumi di fragolina di bosco, preludio di una degustazione che individua lampone, marasca, melagrana, karkadè e ciliegia candita.
Un 15% di Tintilia unito all’85% di Montepulciano dà vita al Macchianera che precisa al naso i frutti rossi mentre al palato evoca mora di rovo, amarena, prugna essiccata e mirtillo.
Nettare di gran nerbo, sembra volere riassumere tutta la potenza della sua terra di provenienza.
L’appena citato Montepulciano si esprime in purezza nel Decimo con il suo bouquet di selva e uno spettro sensoriale che racchiude marasca, gelso nero, ciliegia e cioccolato fondente.
Malgrado l’imponenza, si distingue per un’affabile freschezza.
Cipressi si mette alla prova con la Falanghina nel Terra Degli Osci Settevigne grazie al quale il naso viene rapito da un’impronta fruttata capace di intrecciarsi con note di pasticceria, mentre il palato riconosce albicocca, ananas, ribes giallo, limone e salvia.
Irresistibile il finale in cui si uniscono stuzzicanti spunti aspri con la seduzione delle note dolci.
Il Trebbiano di Cipressi chiamato Le Scoste accenna alla zagara al naso e definisce al palato pesca tabacchiera, susina gialla, nespola, pera, ananas e un sottofondo agrumato.
Vino di rara golosità.
Ovviamente nessuno meglio di Claudio Cipressi può descrivere e precisare questo mondo enoico, così lo abbiamo intervistato nel video che segue.
Info: https://claudiocipressi.it/site/home/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/claudio-cipressi/