Il Pomodoro canestrino di Lucca, Presidio Slow Food della Toscana
Una perla della biodiversità italiana che arriva dall’antica tradizione di coltivazione negli orti familiari lucchesi, dove si è affermato come identitario il Pomodoro canestrino, noto pure come cresputo o costoluto, prodotto per il consumo familiare o al massimo alla vendita nei mercati locali.
In passato “ogni famiglia conservava gelosamente i propri semi e – per via dell’assenza di tecniche di selezione standardizzate – questa pratica garantiva una buona variabilità genetica” ma “alla fine degli anni ’60 il canestrino era ancora molto diffuso ed era proposto anche da alcune ditte sementiere locali, ma poi, con l’arrivo delle varietà costolute ibride, è stato progressivamente abbandonato”.
La rinascita è avvenuta “grazie ad alcuni agricoltori custodi che si sono tramandati i semi” e su di essa oggi vigilia Slow Food che ha assegnato a questo pomodoro un Presidio “per distinguere, valorizzare e promuovere questa antica varietà, coinvolgendo l’intera filiera produttiva, dai custodi dei semi ai vivaisti che preparano le piantine, agli agricoltori locali che negli anni non hanno mai abbandonato questa produzione, anche se più delicata e impegnativa rispetto al costoluto ibrido”.
Le caratteristiche del prodotto sono la polpa morbida e poco acquosa, la buccia sottile e la vocazione a dare vita a ottime insalate.
Ce ne parla nel video seguente uno dei suoi massimi sostenitori, Marco del Pistoia.
Info: https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/pomodoro-canestrino-di-lucca/