Domaine du Gringet, vini dell’Alta Savoia nel segno dell’eredità di Dominique Belluard
Sono trascorsi poco più di due anni da quel 17 giugno 2021 in cui Dominique Belluard, vate della biodinamica francese, ha lasciato precocemente questo mondo che ha contribuito a rendere più bello e interessante grazie ai suoi vini così radicali ma anche puri e sinceri da rappresentare un’autentica elegia alla natura e un’ode a quella terra così amata e ben coltivata in Alta Savoia, nell’area di Ayse…
… un patrimonio di immenso valore non soltanto vitivinicolo ma anche culturale e perfino sentimentale, come hanno ben compreso gli affetti del Maestro, ovvero la moglie Valérie e la famiglia di lui, uniti nella volontà di non disperdere cotanto lascito, al punto da cedere nella primavera del 2022 le terre dell’azienda a un gruppo guidato dal giovane Vincent Ruitz il cui talento si è sviluppato come allievo di Franck Balthazar a Cornas nella Valle del Rodano, al quale si sono affiancati Raphael Bennour e Miguel Sarzier sotto l’egida Domaine du Gringet.
Anche in questo caso l’evoluzione del progetto registra il sostegno del distributore italiano Proposta Vini, già al fianco di Dominique, dal quale si sottolinea quanta forza risieda in tale continuità, tesa a “non vanificare il grande lavoro fatto” con la “consapevolezza di girare pagina”.
Valérie e Vincent si sono incontrati nel dicembre 2021 quando quest’ultimo è andato per la prima volta in visita presso la tenuta: secondo le cronache entrambi hanno ricavato un’ottima impressione dell’altro, tanto che la moglie di Dominique ha riscontrato nel giovane la sensibilità e la determinazione necessarie per proseguire il lavoro del marito.
Così “in una logica di continuità con entusiasmo e passione Vincent raccoglie l’eredità e la visione di Dominique guardando al futuro con rinnovata energia”, esprimendo pure un “omaggio al raro vitigno Gringet coltivato ad Ayze ai piedi del massiccio del Monte Bianco”, nel suo unico terreno di elezione, su ghiaioni calcarei e morene glaciali.
Prosegue in tale intento anche l’opera di tutela e valorizzazione del vitigno Gringet, totalmente identitario qui in quanto sua unica zona di coltivazione, fin dalla notte dei tempi, infatti gli storici ritengono sia presente in quest’area della Savoia in epoca precedente a quella che vide l’avvento degli antichi Romani.
Poiché qualche organo di stampa ha ventilato la possibilità di un ripensamento circa la versione spumantizzata da parte della nuova gestione, ci premuriamo allora a ribadire le qualità organolettiche delle bollicine di Gringet al 100% nell’Ayse Brut Les Perles du Mont Blanc Méthode Traditionnelle che prevede una permanenza su lieviti indigeni per 24 mesi in grado di sviluppare un suadente bouquet agrumato seguito in bocca da sensazioni di mela verde, pera, albicocca, nettarina e pompelmo.
Due le versioni ferme per apprezzare sempre in purezza il Gringet.
Il Monsieur ribadisce agrumi al naso aggiungendone la zagara, mentre al palato riserva arancia, mela, albicocca, cedro, tè oolong e ruta.
Eponyme Mise Tardive invece vira le percezioni olfattive verso l’ambito erbaceo con l’alloro in testa, suggerendo al gusto bergamotto, pera Williams, susina gialla e salvia. Minerale, elegante, dotato di spiccata acidità, conquista con il suo intrecciare le note amaricanti alla freschezza diffusa.
Per un omaggio a Dominique non potevamo che chiedere un intervento a chi lo conosceva bene personalmente, Gianluca Telloli, oggi Responsabile Selezione e Ricerca della citata Proposta Vini, il quale approfondisce i temi del nuovo corso di questo Domaine nel video sottostante.
Info e distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/domaine-du-gringet/