Soul84 Spirits, dal veneto i mitici Bitter e Gin diversi ispirati da ninfe e scorrere dell’acqua
Riferimenti mitologici, poesia bucolica, visione olistica, prospettiva internazionale: attinge da valori elevati e oltremodo raffinati l’esperienza di Soul84 Spirits, laboratorio di delizie alcoliche con sede a Monselice in provincia di Padova capace di tradurre in complessità sensoriale una ricerca che unisce la rigogliosa puntualità degli studi botanici di matrice rinascimentale con l’eleganza di attingere a stimoli filosofici, partendo da un panta rei in cui la visione attribuita a Eraclito viene poi corretta e precisata in direzione di Talete quando individua l’arché nell’acqua intesa come principio di tutto e “ciò da cui tutte le cose si generano” come ci ha raccontato Aristotele.
L’acqua quale dichiarato elemento primigenio è proprio il primo concetto incontrato nella narrazione di Soul84 quando verga in questa frase le fondamenta del proprio lavoro: “lo scorrere vivo dell’acqua termale, l’esuberanza rigogliosa della natura”.
La sensibilità culturale dei fautori di Soul84 non si ferma qui, trovando fonte di ispirazione perfino nella mitologia e nella poesia antica: “la storia che vi raccontiamo è quella di ninfe danzanti, nate nello scorrere vivo dell’acqua, generate dalla sua magia e dalla sua forza, figlie e madri di sorgenti termali che, nel loro pulsare vigoroso, fanno crescere attorno ad esse rigogliosi alberi da frutto, erbe e piante d’ogni tipo”…
… “si narra che, trasportate dai venti, durante il loro eterno fluttuare vicino alla sorgente, i rami, gli steli dei fiori, le piante e la natura tutta, si siano aggrovigliati a loro… e come in un tutt’uno l’acqua, le ninfe e la vegetazione si siano abbandonate in un meraviglioso vortice danzante”.
A costruire questo mondo di grandissimo charme sono Matteo Sabbion e Javier Alguacil, entrambi classe 1984, nati quindi in un decennio iconico rimasto loro addosso: “la nostra storia fonda le sue radici nelle interminabili giornate estive degli anni ’80, quando la vita era più rilassata e lo stare insieme sembrava il solo modo per assaporarne le ore che passavano; quel ricordo lontano si è poi mescolato alla passione per le camminate in montagna, l’odore dei boschi, il piacere di gustare un buon liquore davanti al camino, magari insieme agli amici o in famiglia”.
Diverse le origini ma comune il desiderio di “creare momenti di condivisione e convivialità”, con “i piedi nella terra, la mente in volo: due anime, un’unica identità”.
Riferiscono di avere “passato ore davanti all’alambicco osservando il nonno di Matteo distillare le sue acqueviti: abbiamo trascorso anni a sperimentare insieme, a coltivare e raccogliere botaniche per trovare il giusto sapore, a distillare spezie per esaltarne il gusto”.
Nella pratica concreta successiva la struttura creata insieme rappresenta “la sintesi di due anime, oltre che di due persone, una che si ispira alla tradizionale liquoristica italiana valorizzando i prodotti e le botaniche del territorio, l’altra con la mente aperta verso nuovi orizzonti, sempre pronta ad esplorare e ad innovare: il risultato è una gamma di prodotti caratterizzati da aromi che identificano il gusto italiano ma che si coniugano perfettamente con ingredienti e botanicals di ispirazione internazionale”.
Due le referenze scaturite da questo lavoro intenso e consapevole.
Il gin Agapimù cita “una ninfa greca e il suo nome, che significa amore mio, rimanda al legame indissolubile con le piante che ad essa si avvolgono”.
E’ considerato il prodotto di punta di Soul84 Spirits poiché è “quello da cui è iniziato tutto: come ogni primo amore fonde due anime, quella delicata dell’acqua termale e quella complessa e profumata delle originali botaniche in esso contenute; la delicatezza e le note minerali ti accompagneranno ad ogni sorso e lasceranno in bocca la freschezza vitale delle sorgenti: dopo essere stato distillato, il gin Agapimù viene diluito con acqua termale toscana così da mantenerne intatte la purezza e le caratteristiche organolettiche”.
Le botaniche si dividono in Balsamiche e Speziate (bacche di ginepro, pino mugo e pimentón), Floreali (elicriso, tè verde, fiori di sambuco e bulbo di iris), Agrumate e Fruttate (arancia dolce, lemongrass, bergamotto e mela renetta).
Ai descrittori classici del gin si aggiunge una suggestione salmastra, in un contesto di estrema pulizia olfattiva.
In bocca l’approccio si divide tra amaricante e balsamico, prima che emerga un raffinato caleidoscopio di istanze selvatiche e resinose che donano una costante freschezza.
L’alcol si fa sentire ma per dare vigore e consistenza a una beva che non disdegna la meditazione.
Il bitter Mérida fa invece riferimento a “una ninfa guerriera, dedita a proteggere la natura che la accoglie: l’etimologia della parola è latina e significa colei che ha raggiunto un posto d’onore”.
Il bitter Mérida “come la sua ninfa, ha un gusto deciso caratterizzato dalla nota marcata di ginepro, dal profumo delicato degli agrumi e dagli aromi amaricanti delle radici e delle erbe”.
Le botaniche qui si distinguono in Amaricanti (china rossa, genziana, luppolo, ruta e tarassaco), Balsamiche (Ginepro e foglie di corbezzolo), Agrumate (arance siciliane, limoni siciliani e bergamotto).
Dopo “aver realizzato l’infusione delle diverse botaniche in alcool di grano e cereali, a fine processo viene diluito con acqua termale toscana così da mantenerne intatte la purezza e le caratteristiche organolettiche”.
L’olfatto è stupito dal grande equilibrio e da una delicatezza diffusa nella quale fanno capolino le note agrumate, chinate e balsamiche, all’insegna di gradevolezza carezzevole e della totale assenza sia di asperità alcoliche sia di eccessi da acidità etiliche.
In questo modo al palato ha subito libero spazio un’irresistibile impronta zuccherina che veicola con amabilità echi ancestrali di certi baccelli di Fabacee tendenti al cioccolatoso (vedi carruba e tamarindo), quindi richiami a una concentrazione fruttata dovuta alla cottura (dulce de membrillo) e alla caramellizzazione (dulce de leche).
A marcarne la differenza da ogni altro omologo, perfino un’evocazione di melassa di canna da zucchero che sembra un richiamo lontano ai Rum in stile spagnolo prodotti nelle ex colonie iberiche dell’America Latina (quali Venezuela, Cuba, Guatemala, Panama e parte di Santo Domingo), conferendo quella classica inarrivabile rotondità e morbidezza suadente.
Un esteso mondo di sensazioni caratterizzato sempre dalla gentilezza del tocco, il cui principale merito è rendere il sorso clamorosamente ecumenico, capace di piacere allo spasimo anche ai degustatori meno esperti e non allenati senza però ricorrere a ruffianerie alchemiche, bensì offrendo sincero amore per la condivisione.
Un mondo così ricco di sfaccettature da stimolare la voglia di saperne di più: noi lo abbiamo fatto intervistando con la nostra telecamera Matteo Sabbion e Javier Alguacil nel video seguente.
Info: https://www.soul84.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/soul-84/