La Certosa di San Lorenzo a Padula (SA), la magnificenza di un complesso monastico Patrimonio UNESCO
Detiene record impressionanti e riconoscimenti prestigiosi, ma non è certamente questa l’unica prospettiva dalla quale ammirare la Certosa di San Lorenzo a Padula in provincia del Salerno, una meraviglia la cui imponenza non è soltanto volumetrica ma anche e soprattutto storica e culturale.
Tuttavia dati e certificazioni sono gli strumenti introduttivi usati perfino dal sito del Ministero per la Cultura per questo bene culturale e quindi occorre riferire che si tratta del “più vasto complesso monastico dell’Italia Meridionale nonché uno dei più interessanti in Europa per magnificenza architettonica e copiosità di tesori artistici; dal 1998 la Certosa è stata inserita nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco” (https://www.beniculturali.it/luogo/certosa-di-san-lorenzo).
Il sito del comune campano che ospita la costruzione della Certosa la descrive come “uno dei monasteri più grandi d’Europa con una superficie totale che supera i 50.000 metri quadri”, promossa e finanziata “a partire dal 1306 da Tommaso Sanseverino, conte di Marsico, sul nucleo originario di una grància antica – una struttura con funzione di azienda agricola, in genere collegata alle abbazie benedettine – acquistata dall’abbazia di Montevergine già dedicata a San Lorenzo”.
La sua realizzazione “segue lo schema consolidato dell’ordine fondato nel 1084 da San Brunone di Colonia, in Francia, basato sulla netta distinzione di due grandi aree funzionali: casa bassa [domus inferior] che comprendeva i luoghi di lavoro – depositi, granai, stalle, lavanderie –, destinata ai conversi, frati che non hanno ricevuto gli ordini religiosi, preposti ai servizi manuali, alla sussistenza materiale della comunità e ai rapporti con il mondo esterno e la casa alta [domus superior], nettamente separata dalla prima, zona di residenza dei padri, regno del silenzio, della meditazione e della clausura”.
Sempre a proposito di primati, da ricordare come il chiostro grande “con i suoi quasi quindicimila metri quadrati di superficie, risulta essere tra i maggiori in Europa: la costruzione fu avviata nel 1583 rifacendo sostanzialmente un chiostro preesistente; il Chiostro si sviluppa su due livelli ed al centro è collocata una bella fontana a forma di coppa, realizzata in pietra e datata al 1640”.
Straordinario il senso di pace e gioia interiore che sorge nel visitatore nel passeggiare lungo il perimetro di questa parte della struttura, come se si fosse avvolti in un intenso placido ma suggestivo abbraccio di secoli di vita vissuta.
Emoziona tanto lo sguardo quanto l’intelletto la Biblioteca, un vasto ambiente “che conserva il pavimento maiolicato e le decorazioni del soffitto, custodiva decine di migliaia tra libri, codici miniati, manoscritti, di cui in Certosa resta oggi solo una piccolissima parte, circa duemila volumi…
… mentre è pura vertigine dello stupore lo scalone ellittico a doppia rampa che “unisce i due livelli dei chiostro grande, un’opera che appare come un maestoso elemento scenografico illuminato dai suoi sette grandi finestroni che spaziavano sul paesaggio circostante”.
Tanto lo splendore estetico che colpisce passando da un ambiente all’altro, dalla ricchezza di un altare in scagliola…
… alla fantastica cucina settecentesca ritenuta “probabilmente un refettorio riadattato” con “affreschi un po’ offuscati dal tempo e dai fumi della cucina” che decorano la volta a botte, mentre sono tutti da ammirare “i tavoli di lavoro in pietra e la cappa enorme al di sotto della quale è collocato, sui fuochi utilizzati di solito, l’antico bollitore”…
… mentre procurano stupore decori e dipinti che adornano le pareti….
… così come i delicati affreschi testimonianza dell’ambiente circostante del passato…
… per non parlare della clamorosa bellezza delle opere di intarsio ligneo.
Un luogo di meditazione e osservazione che merita una visita per ricordarci valori da preservare e trasmetterci sensazioni elevate oggi sempre più rare.
Immagini per gentile concessione della Direzione regionale Musei Campania, Ministero della Cultura, foto L. Basagni, Archivio fotografico Direzione regionale Musei Campania.
Info: https://www.padula.eu/sistema-museo/la-certosa-di-san-lorenzo/