Daniele Ronda e il territorio piacentino
“sono cresciuto qui, tra la pianura e il Po”
Il Po è tornato oggetto di interesse culturale negli ultimi anni, diventando protagonista di reportage giornalistici, romanzi, diari di viaggio, documentari. A metterlo in musica con appassionata poesia è il piacentino Daniele Ronda, star del folk italiano, amatissimo dalla critica, fenomeno di culto per il numeroso pubblico che affolla i suoi live carichi di energia. In occasione di un suo concerto, Daniele ha voluto dichiarare il proprio amore per la sua città, Piacenza, attraverso un breve video.
Le sue liriche, ispirate dal fiume italiano per eccellenza, rappresentano un autentico viaggio in musica, sull’onda delle emozioni, tra il palpito del ricordo aulico e l’entusiasmo dell’energia del presente:
“perché noi pazzi sappiamo mescolare
realtà e immaginazione…”
Un viaggio continuo che ha però un epicentro, Piacenza, scelta anche come protagonista del video realizzato per il brano Si strappano le nuvole.
Il letto lungo il quale scorre la musica fluviale di Ronda è la scaletta dell’ultimo album La sirena del Po, con i suoi brani che profumano di acqua dolce.
Daniele fa saltare di gioia con i ritmi trascinanti della title track, in cui è certo della sua visione:
“son contento perché ora lo so che c’è una sirena nel Po”
Un percorso fortemente identitario, marchiato dal dialetto piacentino che innerva diversi sui brani, come La me pell…
“la me’ pell le un libar vert”
… o la struggente Il pendolare che commuove per intensità.
Canzoni che raccontano l’epica della provincia padana, con le sue piccole storie ombelicali che sembrano squarci di mondo: disegnano un microcosmo eppure ci vedi l’universo intero.
Così, Al pleiboi ritratto in tono dolceamaro fa andare la mente a un altro piacentino, capace di diventare l’emblema mondiale dei tombeur de femme, quel Gigi Rizzi recentemente scomparso al quale sembra essere dedicata:
“ecco ca ‘l riva lü al riva al pleiboi
al piomba ‘tacc al banco del bar
e urdina ‘l vein”
Ma Daniele non sta fermo nella sua terra e il tragitto del Po l’ha percorso in lungo e in largo: l’ha vissuto, tra una strimpellata e una mangiata, una cantata e una bevuta, come fotografa benissimo La birra e la musica.
Questo viaggio, di pancia e di testa, di corpo e di anima, prende vita sul palco in cui si esibisce come una cascata di emozioni. Uno show musicale che profuma delle terre piacentine e dei suoi prodotti, perché…
“un viaggio è come il vino rosso
ti dà solo l’illusione, di volare qualche passo
che tanto poi dovrai tornar”
E’ un concerto ma sembra letteratura, è cultura ma ti scatena nel divertimento, proprio come attraversare il Po…
CHI E’ DANIELE RONDA
Nasce a Piacenza nel 1983 e sin da piccolo si appassiona alla musica. Sfonda inizialmente come autore, quando firma per Nek il successo Almeno stavolta e diversi altri brani. Collabora anche con altri artisti, come Massimo Di Cataldo e Mietta. Ha composto anche successi di caratura internazionale nell’ambito dance, come Desire di Dj Molella.
Nel 2004 il singolo d’esordio, Come pensi che io, brano che lo porta sul palco del Festivalbar. Nell’estate del 2010 il suo singolo Lo so sei tu balza nella top ten dei brani indipendenti più programmati. Nello stesso anno partecipa alla finalissima del festival di Castrocaro, classificandosi terzo, quindi entra nei dieci finalisti di Sanremo Lab, presentandosi al prestigioso concorso con un brano in dialetto piacentino, La nev e il su.
Nel 2011 decide di interrompere la sua attività di autore: ha 27 anni e sceglie di tornare nella sua Piacenza. Questo “ritorno a casa, alle radici, alla sua città” influenza le sue nuove composizioni. Scrive centinaia di pezzi e decine di arrangiamenti, fino a quando Jonny Malavasi (suo attuale manager e produttore) fonda il Folklub, la band che da quel momento lo accompagnerà. Da quel momento si concentra sul folk e il dialetto. Nasce così suo album d’esordio, Daparte in folk, in cui duetta con Davide Van De Sfroos e Danilo Sacco (ex cantante dei Nomadi): oltre 5000 copie vendute, premio Mei come Miglior progetto musicale in dialetto dell’anno. Segue una lunga tournée in tutta Italia.
Il 31 marzo 2012 al teatro Municipale di Piacenza fa registrare il sold out e si afferma come grande protagonista della scena musicale del territorio emiliano-lombardo.
Alla fine del 2012 esce il nuovo cd, La sirena del po, oltre diecimila copie vendute, cui seguono più di cento concerti.
Nel 2013 ottiene diversi riconoscimenti, come il Premio Leo Chiosso, quindi il Premio Lunezia, con questa motivazione: “lo stile di Ronda viene comunemente chiamato “folk”, con un termine che può benissimo essere tradotto nel nostro popolare, proprio per indicare il fatto che quei ritmi, quelle strumentazioni e quell’intenzione artistica viene dal posto in cui si vive e dal popolo che lo abita. Ronda rappresenta l’Emilia, lo stile popolare che sa di enormi distese pianeggianti, “tra la via Emilia e il West” come direbbe Guccini. Abbondante uso della fisarmonica e ben sei tracce cantate in un dialetto giusto, nel senso che rappresenta al meglio l’anima piacentina e certe atmosfere festanti, restituiscono bene l’ottima cura formale delle melodie, spesso coinvolgenti”.