“Alla ricerca dell’Uomo Ragno” con Repetto ex degli 883
Il 2024 è ancora in corso ma abbiamo già il verdetto su qual è lo spettacolo più emozionante e coinvolgente del Teatro italiano: il sorprendente ed entusiasmante Alla ricerca dell’Uomo Ragno con protagonista Mauro Repetto, ex componente degli 883 che ritorna sulle scene prepotentemente per raccontare la propria avventurosa vita con uno strepitoso show sinestetico capace di assemblare narrazione, recitazione, musica, proiezioni, Intelligenza Artificiale e danza, cui aggiungere le reazioni infiammate di un pubblico ebbro di gioia e di voglia di divertirsi con intelligenza.
Un miracolo di modernità dovuto al talento e alla sensibilità di Stefano Salvati e Maurizio Colombi, autori dei testi e registi capaci di trasformare un memoir letterario in uno show di livello internazionale che impressiona per ritmo, inventiva e cura dei dettagli, facendo leva sull’inarrivabile capacità produttiva di Raffaella Tommasi che con la sua preparazione culturale è riuscita ad assemblare con armonia elementi di grade complessità.
La storia rappresentata è quella autobiografica di Mauro Repetto e del suo sogno infinito abbinato alla continua ricerca di una musa ispiratrice, partendo dai tempi della gioventù a Pavia, passando dai tanti tentativi falliti di fare ascoltare la musica prodotta con l’amico Max Pezzali, approdando all’immenso successo con la sigla 883, fino alla sconcertante rinuncia alla gloria per inseguire nuovi stimoli tra Hollywood e Parigi.
Questo lo schema, dentro il quale i sussulti sono continui.
In primo luogo sbalordisce proprio il Repetto esordiente in teatro, il quale interpreta la propria storia con una prova d’attore superlativa per credibilità istrionica, continua improvvisazione, empatia con il pubblico (tanti i momenti di interazione), piglio da trascinatore (continui i battimani), doti di cantante (grazie al valido “diaframma basso”), energia da ballerino (ovazioni per passi e saltelli di oltre trent’anni fa), al punto da accreditarsi come miglior performer del nostro Paese.
Tanti i momenti memorabili che scaldano il cuore, scatenano il fisico o gratificano l’intelletto, a partire dal prodigioso impiego dell’AI curata dagli specialisti Claudio Zamagni e Francesco Siro che stupiscono nel fare dialogare Max e Mauro come se avessero ancora vent’anni, con un effetto realistico tale da lasciare senza parole…
… la denuncia della scarsa lungimiranza e deficitaria azione di scouting delle case discografiche italiane…
… opposta al genio visionario di Claudio Cecchetto…
… e ancora l’uso intelligente dei testi delle canzoni senza scadere nel mero effetto karaoke…
… la chitarra da brividi di Marco Guarnerio, arrangiatore e produttore di tutti i successi degli 883…
… le bellissime immagini dei contributi video di Stefano Salvati che a suo tempo ha firmato i videoclip più famosi del duo…
… proseguendo con la scoperta di artisti formidabili, come l’eccezionale cantante Maklin Ferrer dall’estensione vocale strabiliante come il controllo, la modulazione e la prossemica…
… per chiudere con la piccola Sophia Salvati, enfant prodige che ha commosso nel ruolo della figlia mai avuta da Repetto, esibendosi come professionista adulta (nella realtà ha perfino preteso e ottenuto di essere pagata dai suoi genitori che producono l’opera…) con battute, riflessioni, balletti e raffinata mimica.
Questa produzione di Daimon film e Sold out è destinata a essere un successo della stagione ma anche un caposaldo dell’innovazione creativa, diventa quindi imperdibile correre al Teatro Puccini di Firenze il prossimo lunedì 20 maggio per la prima di tale capolavoro, dopo la calorosa accoglienza dell’anteprima di Villa d’Almè.
Dopo avere assistito alla rappresentazione, ne parlerete per giorni e ve ne ricorderete per sempre, come sta accadendo a noi.
Applausi.
Info: https://www.teatropuccini.it/mauro-repetto-alla-ricerca-delluomo-ragno/#