Schloss Maissau, tutte le declinazioni dei vini dal vitigno Grüner Veltliner nel suo regno viennese
Ci sono voluti milioni di anni per formare il terroir, migliaia per la sua nascita ampelografica, centinaia prima che venisse citato in un documento e un secolo affinché ne esplodesse la coltivazione: è grazie a questa lunghissima sedimentazione nel tempo che il Grüner Veltliner è diventato il principale vitigno dell’Austria, il cui regno è nel Weinviertel, a Nord di Vienna, dove nei pressi del Castello Schloss Maissau dal XII secolo viene praticata la viticoltura, con risultati eccelsi ottenuti anche e soprattutto dalla cantina Schloss Maissau.
Il citato castello di Maissau ha origine nel XIII secolo, epoca alla quale risalgono la torre di guardia e difensiva, mentre nel 1537 il castello risulta di proprietà delle famiglie Abensperg e Traun; dopo vari ampliamenti e una ristrutturazione importante nel 1870 ha delineato l’aspetto attuale.
La prima menzione del nome Maissau si trova in un documento del 1114.
A giustificare il pregio agronomico del suo territorio è un clima estremamente secco.
Tutto è nato da Josef M. Schuster, commerciante di vino ma soprattutto esperto del settore di Maissau conosciuto e stimato in tutto il mondo, il quale nel 1999 ha deciso di realizzare un sogno d’infanzia: “prendere in affitto gli storici vigneti del castello di Maissau sul Manhartsberg” ed era chiaro fin dall’inizio che “il Manhartsrebe, sinonimo di Grüner Veltliner, avrebbe dovuto svolgere il ruolo principale qui”.
Nel 2006 è stato compiuto un ulteriore passo decisivo per il Veltliner-Schloss: “il partner ideale è stato trovato nella cantina Gruber di Röschitz, innanzitutto per la vicinanza, dato che i luoghi distano solo pochi chilometri, il che è di grande importanza per la lavorazione e il trattamento”; il vantaggio però è soprattutto “l’interesse condiviso nella costruzione di un’azienda vinicola premium con un chiaro focus sulla varietà Grüner Veltliner”.
La concretizzazione di questo sogno sono i vigneti di Maissau che si trovano sul versante sud-orientale del Manhartsberg: “è l’ultima propaggine del massiccio boemo ed è realizzata in granito; a Maissau questa zona rocciosa primaria confluisce nella cosiddetta regione terziaria”.
Una storia che parte da molto lontano: “20 milioni di anni fa, il Mare Terziario si sollevò qui e formò i terreni di sabbia e arenaria che appaiono oggi sui pendii delle antiche montagne; le aree più pianeggianti erano ricoperte di loess circa 10.000 anni fa, questa speciale composizione del terreno costituisce il terroir ottimale per il vitigno Grüner Veltliner”.
Nell’analizzare la produzione dell’azienda partiamo dalla straordinaria vocazione del Grüner Veltliner per la spumantizzazione, come dimostra il Sekt Brut chiamato Amethyst, metodo classico il cui bouquet esprime al massimo il carico aromatico dell’uva, unitamente a uno spirito balsamico e un tocco di canditura, mentre al palato la complessità si manifesta nelle forme di nettarina, ananas, yuzu, arancia candita, albicocca essiccata e miele di Manuka.
Cremoso da impazzire, affascina la vista con un bel colore dorato scarico ma luminescente e una nota zuccherina parecchio ghiotta.
Il Grüner Veltliner di base alle attese olfattive della varietà associa screziature di pietra focaia, mentre al gusto vengono evocati pesca, melone, pompelmo e mandarino.
Brilla per la persistenza.
Il Grüner Veltliner Steinwandl stupisce per il suo spunto di zenzero in aggiunta ai descrittori del vitigno e cattura il palato con mela, pera, lime, mandorla tostata e cotognata, sottolineando la consueta screziatura pepata di quest’uva.
Il Grüner Veltliner Quittengang confermando il dato olfattivo, si discosta nel corredo sensoriale per la presenza di pesca, mentre conferma pera, mela e il carattere pepato.
Qui emerge la sapidità impreziosita da un eco torbato.
Il Grüner Veltliner Reserve Neuberg-Schanz tra le versioni della casa è quella più estrema sia sul piano del caleidoscopio dei profumi che della nettezza in bocca, dove si intersecano percoca, albicocca, Annona e arancia.
La vetta si raggiunge con il Grüner Veltliner Reserve Juliusberg con il suo fantastico bouquet sospeso tra frutta esotica e impronta erbacea, mentre al gusto arrivano cedro, avocado, pitaya, alchechengi e ruta.
Alta l’intensità di mineralità e acidità.
Scatena la salivazione e lascia la bocca in visibilio.
Ci sono ancora altre cose da dire su questa realtà e nessuno può farlo meglio di Gianluca Telloli, Responsabile Selezione e Ricerca di Proposta Vini, nel video sottostante.
Info: https://www.weingutschlossmaissau.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/schloss-maissau/