La rinascita dei grani antichi siciliani, una rivoluzione buona
Una rivoluzione del grano che ha il sapore antico delle grandi rivolte contadine che hanno portato all’affermazione della dignità dell’Uomo e al rispetto della Terra che coltiva: l’ha provocata e continua a condurla un guerrigliero agricolo di nome Filippo Drago, coraggioso mugnaio e pastaio di Castelvetrano (Trapani), nella sua Sicilia da sempre prezioso e inesauribile granaio.
Partito dalla sua suggestiva sede incuneata tra le magnifiche rovine di Selinunte, Drago ha cominciato a battere i campi della Sicilia, per convincere i coltivatori a recuperare gli antichi grani autoctoni, rinunciando alla lusinghe economiche dell’industria che chiede omologazione e prezzi bassi.
C’è riuscito, ottenendo risultati di immensa importanza sul piano sociale, gastronomico e politico-culturale. Infatti alcuni grani a rischio di scomparsa sono stati salvati e rimessi in produzione, mentre i contadini hanno iniziato a guadagnare di più, grazie alla maggiore qualità del prodotto attuale. Aggiungiamo il contributo alla cultura gastronomica italiana, visto che questi grani, una volta moliti a pietra da Drago, vanno a conquistare gli scaffali di tutta Italia, dalla grande distribuzione ai piccoli negozi gourmet.
I Molini del Ponte di Drago oggi non si limitano a produrre farine pregiate, ma anche diversi formati di pasta tutti eccellenti. Basta provarne consistenza, sfumature organolettiche e potenza olfattiva, per comprendere quanto sia rilevante il lavoro di Filippo Drago.
Gli abbiamo chiesto di raccontarci cosa sono i grani antichi siciliani, per aiutarci a conoscerli e apprezzarli.
Info: www.molinidelponte.com