Moscato passito della Valle Bagnario di Strevi, Presidio Slow Food del Piemonte
Non poteva che nascere in un paese come Strevi, in provincia di Alessandria, il quale “da sempre lega la sua storia e le sue sorti al vino, in particolare al vino Moscato”, uno dei nettari dolci più affascinanti d’Italia, il Moscato passito della Valle Bagnario di Strevi.
Per produrlo “si sceglie il fiore della vendemmia (effettuata rigorosamente in cassetta), ovvero i grappoli più sani e spargoli, e si sistemano su graticci ad appassire; a novembre si pigiano e si mettono a fermentare con parte delle bucce, pulite dei vinaccioli e delle scorie; i tecnici sorridono di questa pratica, pensano che in fondo quelle bucce non apportino granché, ma in valle si è sempre fatto così e i passiti della zona vivono per decenni integri e potenti”.
Come sempre, la sapienza contadina trionfa sugli inutili tecnici e i loro stucchevoli dogmi mistificatori. Così “i sei produttori storici della valle Bagnario che hanno deciso di impegnarsi per promuovere il moscato della tradizione, oltre a rispettare il metodo produttivo tradizionale, completamente naturale e manuale e impiegare le uve ottenute dai migliori appezzamenti, sono attenti ad una gestione sostenibile della vigna”.
Attenzioni che arrivano al palato sotto forma di frutta candita e carruba essiccata, ma soprattutto con un impagabile retrogusto antico.
Silvio Bragagnolo, uno dei produttori, nel video che segue ci racconta tutti i dettagli della produzione del Moscato passito della Valle Bagnario di Strevi.
Info: www.fondazioneslowfood.it