La Forést, teatro da mangiare: opera food in scena a Bolzano
Teatro in tavola. Quello da mangiare, davvero, delle Ariette, compagnia di cucina recitante contadina dei monti bolognesi. E la Food Opera del Teatro Comunale di Bolzano.
Forèst di Matteo Franceschini, in prima assoluta da giovedì 16 a domenica 19, esperienza multisensoriale di un compositore contemporaneo interessato alle radici culturali e alla tradizione del cibo, nel piatto il teatro musicale, la cucina e l’enologia. Senza dimenticare la terza via, i tortellini serviti dalle signore all’intervallo, che è quando sono pronti, durante i concerti jazz di Piangipane.
Forèst, che andremo a gustare giovedì, racconta il TrentinoAlto Adige attraverso le forme d’arte che Matteo ama e un’idea lirica in menu.
Attori cuochi e pochi commensali intorno a un tavolo, sul palco, con le Ariette, un teatro che ritorna alle origini nobili e volgari con 50 spettatori in sala al centro di un’installazione scenografica in palcoscenico e il finger food con i sapori del bosco, la foresta, dello chef Alessandro Gilmozzi, stella Michelin a El Molin di Cavalese.
Famiglia di ristoratori in val di Fiemme, a scuola da Michel Bras e Ducasse, una delle bandiere di libertà creativa a Identità Golose. Usa i licheni, l’affumicatura, le erbe dei boschi, il suo speck, il burro di malga al ginepro, il salmerino e il cervo. Cotture a bassa temperatura, come voleva la natura del fuoco a legna, l’uso sapiente del fumo. Ma anche cucina molecolare, da alchimista e sciamano moderno.
Quindi, l’astrazione verticale di Franceschini, le voci, hanno radici in questo fuoco e in questi boschi. Il libretto e la regia di Forèst sono di Volodia Serre. In scena Laura Catrani, soprano, e Nicholas Isherwood, basso baritono, Clément Bresson, attore, Pierre Cussac, fisarmonica, e Leo Morello, violoncello. Matteo Franceschini ai live electronics, visual design.
Libretto multilingue (italiano, tedesco, inglese, francese, dialetto trentino) che segue le l’arco delle stagioni. Immagini, memoria, “citazioni letterarie e associazioni culinarie”. Le Dolomiti.
Tratto dal quotidiano Il Giorno dell’11 aprile 2015.