Tinca di Ceresole d’Alba, Presidio Slow Food del Piemonte
E’ una squisitezza lacustre ancora da scoprire appieno, la Tinca di Ceresole d’Alba in tutte le sue golose declinazioni gastronomiche.
Si tratta di una “tinca dalla forma gibbosa e dalla livrea dorata” descritta come “parente di carpa, barbo, cavedano e arborella”, una piccolissima produzione ittica di un’area compresa tra le province di Torino, Cuneo e Asti, dove esistono “numerosi laghetti artificiali già dal XIII secolo”.
Si esaltano con la ricetta del classico carpione piemontese che “le vuole fritte e poi marinate in un’emulsione di aceto, vino bianco ed erbe aromatiche”, ma sono buonissime anche provate lesse al naturale, grazie a carni sode e dal gusto fine.
Il racconto di Giacomo Mosso.
Info: www.fondazioneslowfood.it