Birra e tabacco da meditazione: Teo Musso e Baladin a Piozzo (CN)
Piozzo in Langa.
Il pollaio dei genitori, il birrodotto, la Birreria sotto la tenda e la Casa agriturismi birraio con camere. Teo Musso e la sua visione agricola e artigianale.
Siamo alla vigilia dei 30 di Baladin, il trovatore provenzale, e il 16 luglio 2016 gli amici del Cirque Bidon saranno qui a festeggiare.
Teo ci apre il suo primo locale, dove ha tenuto più di tremila concerti, e racconta una bellissima storia, “cominciata nei campi, poi sulle strade d’Europa, la passione per la birra, i monaci e i mastri birrai; ho cominciato riciclando le caldaie del latte, l’interno è circense perché mi hanno aiutato loro”.
“Ho seguito per due mesi a piedi le carrozze a cavallo, il numero straordinario è quello con le galline che camminano sul filo. Qui c’era il Bar Piemonte, un garage e un cortile, coperti per 18 anni da una tenda di circo. L’idea era fare delle birre artigianali profumate e cavalcare il boom del vino (poi migliorare il vino d’orzo inglese). Abbiamo disegnato le bottiglie, oggi lo facciamo con i locali, mi sono fatto prestare 10 milioni da mio zio, capo pasticcere dell’Hotel de Paris a Montecarlo, che era tornato dopo la pensione. Portavo la Isaac e la Super in 500 ristoranti, piano piano funzionava. Nel Duemila ristrutturo il pollaio dei miei genitori, lo collego con questa sala di cottura, portavo il mosto in bicicletta”.
“Nel 2004 apro la cucina e sposto tutto nel pollaio, disegno il bicchiere tecnico da degustazione (ne vendo un milione nel mondo). Apriamo Casa Balladin e arriviamo a dodici locali in Italia. Produciamo 16mila ettolitri, meno del 25 per cento va all’estero, stiamo cercando di diventare un birrificio agricolo con la produzione della materia prima. La Nazionale è tutta italiana”.
Poi ci porta nel pollaio e nella stalla, oggi cantina, con i passaggi in botti di rum, Whisky torbati di Islay per le birre da meditazione Xyauyù Barrel e Fumè.
Botti di grandi bianchi per Lune e rossi per Terre.
Le Riserve.
Affinamenti complessi, doppia fermentazione, macerazione, infusioni, aromi, agrumi, spezie, dal coriandolo a cinque tipi di pepe.
Ossidazione controllata. Fino alla Xyauyù Kentucky, con le foglie di tabacco coltivate da Giancarlo Guzzo per il sigaro Toscano.
Infusione a freddo e passaggio in barrique di rovere, sentori di malto, tabacco, cuoio, vaniglia, frutta secca, ciliegia sotto spirito, 14 gradi.
Mi parla di Miles Davis e Chet Baker, “pensa che l’ho visto suonare in pantofole con la dentiera a Murazzano”.
Degustazione nel palazzo di Casa Baladin, sull’altro lato della piazza.
Ristorante con un giovane chef di talento, Christian Meloni.
L’uovo biologico, asparagi e raschera, i ravioli pizzicati a mano alle erbe selvatiche e crema di Murazzano, come uno strepitoso capretto nostrano, valgono un viaggio di cultura e di vita.
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 9 maggio 2015.