Trip Advisor non è una guida: ristoratori mazziati all’attacco
Stop. A Trip Advisor come guida per la ristorazione italiana.
Il direttore Alberto Lupini ha rilanciato su Italia a Tavola la campagna contro un sistema che non ha saputo tutelare e dimostrare credibilità.
Recensioni anonime, anche comprate a favore e contro (la concorrenza?), la mancanza di filtri, il meccanismo riparatorio delle recensioni palesemente false che vengono tolte quando il danno è fatto.
All’inizio era la versione tecnologica delle recensioni, oneste e informate, dei viaggiatori sulle guide storiche del turismo nordeuropeo e americano, si valutava il gusto, l’accoglienza, la correttezza del rapporto qualità prezzo. Poi si sono aggiunti i critici enogastronomici fai da te, molti palesemente incompetenti (non è sconveniente se uno dice non mi piace, lo è se stronca un ristorante senza motivazioni credibili). E quelle contro, spesso false.
Certo, leggendo le recensioni con un minimo di competenza si possono trovare notizie esatte di un posto che conosci, ma la media è superficiale e autoreferenziale.
Se uno fa un altro mestiere, non ha palato, esperienza e cultura del mangiare e del bere, è normale. Meno se reca danno a chi lavora.
Portati a Raitre, quelli (pochi) di Trip Advisor Italia non hanno saputo dare risposte soddisfacenti. Proprietari e chef hanno più possibilità di difesa, ma è il sistema sbagliato. E le classifiche raramente sono attendibili, quindi inutili anche per i gastrofighetti.
Il gesto di Tano Simonato, chef stellato di Tano passami l’olio a Milano, che ha tolto la targa dal suo locale è importante, ma cuochi meno famosi confessano di essere ostaggio di clienti e nemici, con poche e faticose possibilità di difesa.
Se sono fra i miei preferiti, ho la prova che le critiche pubblicate sono ingiuste, ignoranti o in malafede. E non sto parlando di chi scrive “non mi è piaciuto“ e “non mi sono trovato bene“. Ognuno ha il gusto che si merita e può succedere nel migliore dei posti.
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 30 maggio 2015.