Al nuovo Mercato del Duomo di Milano: consigli per gli acquisti
Si respira una bella atmosfera al Mercato del Duomo, grazie a banconisti di grande umanità che offrono assaggi liberi e racconti competenti.
Siamo nel cuore della città, dove la Galleria svicola verso corso Vittorio Emanuele, guardando la fiancata occidentale del Duomo.
Tante le specialità che si incontrano.
Nella gastronomia, la famiglia cuneese Falcone esalta materie prime piemontesi come Saras del Fen, Toma di Melle, Gallina Bianca di Saluzzo, Raschera e Fassone in golosi piatti artigianali cucinati con equilibrio.
La Carpanedo fa vivere Sogni di Latte, tra squisitezze campane (la Caciotta stracchinata di Francesco Savoia) e molisane (lo strepitoso caciocavallo stagionato Di Nucci) e una fantastica selezione di erborinati.
Il fuoriclasse assoluto Massimo Grazioli, re della panificazione italiana, è lì dietro il banco a inventarsene una al giorno: l’ultima, il pane alla Cannabis!
Il reparto dei prodotti confezionati regala sussulti, grazie all’intenso lavoro di ricerca dei selezionatori, formati all’Università di Pollenzo sotto l’ala di Slow Food.
Da segnalare la Salsa di Lumache alla Cantalupese da ricetta tipica umbra e le ben strane Noci Verdi sott’Olio della Valier di Rovigo, le cui caratteristiche organolettiche si avvicinano a quelle delle olive, con il plus degli oli essenziali da frutta secca. D’eccellenza i germogli e bottoni fiorali di Tarassaco messi sott’olio con aceto, zucchero e spezie da Faleschini in provincia di Udine: elevata tanto la qualità quanto purtroppo il prezzo.
Eccellenze assolute, i prodotti dell’Azienda Agricola Le Caselle di San Giacomo delle Segnate (Mantova): come la croccante giardiniera e le più buone mostarde di tutta Italia.
Nel banco frigorifero si distingue la presenza di prodotti di Storione Bianco italiano: l’Agroittica Lombarda di Calvisano (Brescia), già titolare del caviale che ha conquistato il mondo, sotto il nuovo marchio premium Cavalier Caviar Club propone questo pesce “antico e maestoso” in due versioni, una in cui è sfilettato e affumicato con legno di faggio, mentre nell’altra è inserito come ripieno in un delizioso raviolo insieme alle preziose uova nere, tutto a prezzi civilissimi (cavaliercaviarclub.com).
Ci sono anche la frutta dei fratelli Abbascià…
… i dolci di Valentina Meda…
… e la macelleria dei Gavazza.
Da migliorare, l’assente indicazione delle cultivar negli oli d’oliva extravergine e qualche deficit nella comunicazione visiva.
Anche la logistica ha bisogno di qualche correttivo: abbiamo notato infatti che i clienti non sono condotti a incontrare necessariamente questo spazio, causa la disposizione degli ingressi che non induce a un passaggio obbligato dal Mercato.
Un peccato, perché il giorno che i clienti di Autogrill scopriranno questo angolo di delizie, accorreranno in numero sempre maggiore.
Non avrà le dimensioni dei competitor, però qui c’è quell’umanità contadina che manca totalmente a Peck e un’anima realmente artigiana che è assente nel vicino spazio omologo della Rinascente.
Basterebbe che Autogrill ci credesse un po’ di più e questo luogo diventerà un must per i milanesi di buon gusto.
Info: www.autogrill.com