Piandaccoli, il Rinascimento degli antichi autoctoni toscani
Pugnitello, Foglia Tonda, Mammolo, Barsaglina e Colorino: quanti hanno sentito nominare questi vitigni? E quanti hanno bevuto i vini che se ne traggono? Ben pochi, temiamo.
Eppure sono le vere, autentiche uve identitarie della Toscana. “Nomi impressi in alcuni documenti storici che risalgono a prima di Cristo”, dicono dalla Piandaccoli, azienda vitivinicola di Malmantile, frazione di Lastra a Signa in provincia di Firenze, in cui è in atto da tempo un encomiabile lavoro di recupero e valorizzazione di “vitigni di cui non si sapeva altro se non che avevano dominato la vita vinicola della Toscana dai tempi di Caterina de’ Medici fino alla metà dell’800”.
Il lavoro “per far tornare a splendere di nuova vita i vitigni autoctoni della Toscana Rinascimentale” è merito dell’impegno appassionato del fondatore della Piandaccoli, Giampaolo Bruni, il quale nella tenuta di famiglia sta sviluppando questo progetto di cultura enologica all’insegna del rispetto della Storia ma anche dell’eco-sostenibilità.
Della Barsaglina esistono documentazioni dalla fine dell’Ottocento: non adatta alla vinificazione in purezza, porta nei blend il suo colore molto intenso e note minerali. Forte contributo cromatico anche per il Colorino del Valdarno, qualità classica di questa vite dal “tannino molto rotondo e persistente”. Del Foglia Tonda si parla già nel trattato di ampelografia del Di Rovasenda del 1877: alla Piandaccoli lo ritengono “il principe delle varietà minori toscane, con una personalità veramente straordinaria”. Le testimonianze del Mammolo risalgono al Seicento: rispetto ad alcuni dei precedenti, il colore è poco, mentre aumenta l’intensità dei profumi. Il Pugnitello qui è al suo massimo, grazie ai terreni calcarei.
Parliamo di “vitigni autoctoni che hanno dimostrato di avere le capacità naturali per restituire vini straordinari: forti, eleganti, equilibrati”, ai quali in alcuni casi si unisce il re conclamato dell’enologia toscana, il Sangiovese.
La sua versione in purezza è il Cosmus Chianti Riserva Docg, sorprendente per la scelta di amplificare le caratteristiche di limpida dolcezza del vitigno, con il frutto proposto come a inizio maturazione, carico di aromaticità varietale.
Il Sangiovese si unisce a Pugnitello e Foglia Tonda nel vino In Primis Toscana Igt che si apre alla piacevole complessità speziata.
Ma il blend definitivo è quello contenuto nel Maiorem, summa delle bacche enoiche ancestrali: Sangiovese con Pugnitello, Foglia Tonda, Mammolo e Colorino. Al palato l’impatto è immaginifico, per la fantasmagoria di sensazioni che ti inducono a chiudere le palpebre e immergerti nel Mito. A ogni sorso, un sussulto, un’evocazione, un’emozione. Alla fine, commozione. E gratitudine, verso chi l’ha vinificato.
Da godere il purezza il Foglia Tonda del Rinascimento, vino dal carattere importante e dalla personalità decisa: è innervato del carico genetico del terroir, portandosi dietro una mineralità pepata affiancata da screziature zuccherine.
Unico bianco, il Vivendi, assemblaggio di Chardonnay e Malvasia che punta a una beva immediata ma non banale, ricco com’è di sentori in grado di vellicare il palato.
Una realtà come Piandaccoli rappresenta un baluardo del nostro patrimonio culturale e sociale, perché in questi vini si perpetua il ricordo delle infinite generazioni che hanno goduto del vero nettare della terra di Toscana.
Info: www.piandaccoliwine.com