La Trattoria dove è nato Slow Food
Pino, Tina, Max e una seria cucina di territorio: i Masuelli esaltano la tradizione.
Masuelli, dal 1921. Poi sono passati tutti da questa trattoria elegante e senza tempo in viale Umbria 80 a Milano. Hanno iniziato nonno Francesco e la moglie Virginia, poi i figli e Giuseppe, detto Pino, con la moglie Tina e il figlio Massimiliano, oggi chef, con la brigata e la mamma, dopo sette anni di stage.
Anche Gualtiero Marchesi, che festeggerà in questi giorni con i ragazzi degli anni ’80 (manca Oldani che è volato ad Harvard). Passano Cracco, Bastianich e Barbieri. Carlin Petrini ha ricordato che nella saletta storica ci fu la prima riunione di Slow Food.
Sulla parete troneggia la chiocciola di Gianni Sassi, frequentatore con gli amici de La Gola del locale, come giornalisti, scrittori, imprenditori, buongustai. Pino Masuelli, velista e vigneron nel Basso Monferrato, ha nobilitato un territorio piemontese surclassato dalla Langa regina in questo locale serio, concreto, fuori moda. Cercando lontano e vicino i produttori e la materia prima.
A pranzo, dagli 11 ai 18 euro, le trippe non sbiancate e il baccalà. Qui nulla è banale, dalla pasta di salame alla polenta d’autore. Il salame equilibrato, “lo faccio solo con le parti nobili”, la “testina la prepariamo noi”, acciughe, aringhe e burro fanno parte della leggenda di Masuelli (quando presenta i piatti).
Pina ha gettato le basi di una curatissima cucina di territorio, Max l’ha reinventata con brillante tecnica e buon senso. Pasta fatta in casa, farina kamut, agnolotti con il ragù di manzo e vitello (anche ragù di coniglio), carne piemontese.
I classici del risotto giallo con pistilli di zafferano e l’osso buco, il guanciale di fassone al vino rosso con lenticchie di Castelluccio, una milanese alta e rosa (burro chiarificato).
Due assaggi in fonduta gentile, con un salame cotto e il cardo gobbo di Nizza Monferrato. Anche la coppa “è fatta da noi con lo stesso procedimento del culatello”.
Dolci fatti in casa, bonnet sublime (cioccolato belga) e mascarpone lodigiano al cucchiaio. Quello che nella zuppa di fagioli sta sempre in piedi.
Come il soldatino Masuelli, anni 76. Un maestro.
Chiuso domenica e lunedì a pranzo, la sera dai 45 euro in su.
Info: www.masuellitrattoria.com
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 16 novembre 2013.