La Mascareta di Lorenzon, vera anima enogastronomica di Venezia
Se volete trovare l’anima più pura e autentica dell’enogastronomia di Venezia, avete una sola opzione: l’Enoiteca Mascareta di Mauro Lorenzon.
Entrando nel locale di Calle Lunga Santa Maria Formosa 5183, troverete calore umano e qualità nei piatti ben rari da trovare nella bolgia dei ristoranti per turisti veneziani.
Merito della debordante personalità di Lorenzon, il quale dietro i modi eccentrici, cela una solidità professionale elevatissima insieme a enorme sensibilità.
Quella sensibilità che lo porta a scegliere materie prime locali che tratta con la massima semplicità, o a cercare pezzi di storia enogastronomica lagunari dimenticati.
E’ grazie a lui infatti che si po’ conoscere il vero vino Dorona, autoctono veneziano, nell’autentica versione contadina e non in quella inutilmente chic e senza anima di qualche grosso venditore enologico.
Perché Lorenzon è andato a cercare l’agricoltore Gastone Vio per sostenerlo in questo importante recupero culturale, garantendogli la possibilità di vinificare la Dorona senza concessioni al mercato.
Ma la cantina di Lorenzon è piena di perle rare enoiche da scoprire: affidatevi ai suoi consigli e vi farà viaggiare nel cuore dei vini sinceri.
Fin qui, abbiamo soltanto bevuto. Passando alla cucina, c’è da rimanere sbalorditi.
Basterebbero i suoi antipasti tipici. Il pesce sembra guizzare dal piatto ancora vivo e addentandolo senti il mare. Che sia marinato o arricchito da cipolle cotte a meraviglia, ogni morso emoziona. Il baccalà mantecato poi è semplicemente sconvolgente: una lieve spuma di sapida dolcezza, forse il migliore mai mangiato fino a oggi.
Sul piano della complessità, provate invece i suoi ravioloni, bicolori come le gambe dei pantaloni che vezzosamente indossa: frutto di tanti tentativi, la pasta fresca è già un trionfo di per sé, reso esplosivo da un ripieno che fa sognare.
Si tratta soltanto di due appunti nell’infinito romanzo di Lorenzon, fatto anche di attivismo politico e culturale: ispiratore di mondi associativi (Enoiteche, Sciabola d’Oro), inventore di slogan (“buono oltre il gusto”), organizzatore di eventi giustamente definiti “inebrianti”.
Il suo locale lo definisce con fin troppa modestia come “l’autentico bacaro veneziano, stracolmo di vini puri, che dialogano coi cibi genuini della tradizione popolare: i cicheti, gli affettati e i formaggi, i piatti caldi stagionali, i crudi, manzo, ostriche, tartufi di mare, pesci marinati e affumicati”.
In realtà è molto di più. E’ un palcoscenico in cui va in scena ogni sera l’istrionico Lorenzon e il suo mondo delle meraviglie, con una tale qualità creativa da avere attratto anche il mondo dell’arte di passaggio a Venezia, soprattutto nei mesi della Biennale, i cui stati maggiori sono stati suoi ospiti.
Tra tanti motivi banali per cui si può andare a Venezia, ecco invece un serissimo argomento per raggiungere il capoluogo veneto.
Abbiamo chiesto a Lorenzon di raccontarci il fantasmagorico mondo della Mascareta.
Info: www.ostemaurolorenzon.com