Cosa sono i “liami” per le viti?
Nell’agricoltura di alcuni decenni fa, l’utilizzo di piante spontanee largamente diffuse ai bordi dei campi coltivati era pratica comune. La manodopera abbondante e a basso costo e la scarsa meccanizzazione delle opere agricole favorivano la raccolta di essenze vegetali che si prestavano bene alla legatura delle piante coltivate.
L’uso di queste piante spontanee aveva due fini: il controllo delle erbacce e la disponibilità a basso costo e, come diremmo oggi, a chilometro zero, di materiali utili alla coltivazione.
In Sicilia tra queste piante era molto diffusa, per legare la vite allevata ad alberello al proprio tutore, la cosiddetta “liami”, cioè legaccio. La pianta in italiano è denominata Disa o Saracchio (ampelodesmos mauritanicus).
Nel filmato si può notare la facilità di utilizzo e soprattutto la duttilità di questa essenza vegetale nella legatura della vite. Ovviamente essendo una pianta spontanea, risulta rinnovabile e a bassissimo impatto ambientale.
Info: www.ivigneri.it
SALVO FOTI
Etneo, nasce a Catania nel 1962. Nel 1981, inizia la sua carriera di Enologo nel settore vitivinicolo collaborando con note aziende siciliane dell’agrigentino, ragusano, trapanese, ma soprattutto con aziende etnee dove ha partecipato alla nascita di realtà vitivinicole oggi leader in questa zona. Nel 1988, per conto dell’Azienda Benanti, progetta e coordina la studio denominato Progetto Etna, una ricerca tecnico-scientifica sulle potenzialità vitivinicole dell’Etna, in collaborazione con il prof. Rocco Di Stefano dell’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti e il prof. Jean Siegrist dell’INRA di Beaune (Francia). Inizio anni 90 collabora con la Tenuta di Donnafugata di Marsala, per la realizzazione di vini passiti di Pantelleria, di vini bianchi di uve alloctone e rossi da lungo invecchiamento. A metà degli anni ’90, nella qualità di Responsabile del Laboratorio Chimico di Controllo Qualità e Ricerca, presso la Stazione Sperimentale di Granicoltura di Caltagirone, si occupa di ricerca sui grani duri autoctoni siciliani
Ha svolto diversi stage vitivinicoli in Italia e in Francia. Il suo impegno nel settore enologico, da sempre, non è stato solo puramente tecnico, ma anche commerciale, scientifico, in collaborazione con Istituti nazionali, e divulgativo, in qualità di docente, nei corsi per sommelier (O.N.A.V., A.I.S., F.I.S.A.R. ). E’ stato libero docente di Enologia nei corsi di Wine Manager presso Istituti Professionali Alberghieri di Stato. Ha pubblicato libri tecnici sulla vitivinicoltura e ha collaborato con diverse testate giornalistiche del settore vitivinicolo. Tra le sue pubblicazioni: Etna. I vini del Vulcano (Maimone Editore, Catania, 2001- 2012), La Sicilia del Vino (Maimone Editore, Catania, 2003), La Montagna di fuoco (Food Editore, Parma 2008). Nel 2000 fonda sull’Etna un’associazione di viticoltori professionisti: I Vigneri.
Info: www.salvofoti.it